L’AQUILA – ‘La maggioranza di destra (19 voti su 17) ha bocciato la mozione presentata in Consiglio regionale dal Terzo Polo che intendeva chiedere un impegno formale di Chiodi (Presidente e Commissario ad acta per la Sanita’) di ripristinare i poteri e le funzioni del Consiglio regionale abruzzese, quale unico organo titolare dell’attivita’ legislativa’. Lo sostiene il Consigliere regionale Gino Milano (Api) commentando il dibattito di ieri in Consiglio regionale sui temi della sanita’.

‘Politicamente e giuridicamente- aggiunge Milano- l’illegittimita’ della decisione di sopprimere molti presidi sanitari ha evidenziato come l’azione commissariale sia stato in contrasto con il piano di rientro e le linee-guida del piano sanitario regionale. Ormai sono note a tutto il popolo abruzzese le numerose sentenze con le quali il TAR Abruzzo ha rilevato la difformita’ dell’attivita’ di Chiodi riguardo al ‘che cosa’ e alle ‘modalita” dell’organizzazione posta in essere, ben diversa da quella a suo tempo concordata fra lo Stato e la Regione Abruzzo e consacrata nel Piano Sanitario 2007. Ancora una volta la maggioranza consiliare di destra ha voluto deresponsabilizzare i Consiglieri regionali e l’intero Consiglio perpetuando la loro estromissione dalla peculiare azione di mandato istituzionale.Insiste sul solito discorso: il potere esecutivo del commissario e’ onnicomprensivo; il Governo centrale sta preparando una decretazione d’urgenza per superare ogni decisione giurisdizionale;il Governo regionale intende insistere sul ricorso al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar Abruzzo, manifestando, in tal senso, la temerarieta’ di non voler ottemperare alla decisione dell’autorita’ giudiziaria Amministrativa. E intanato- conclude il Capogruppo di Api- resta negata l’attivita’ del Consiglio sul settore sanitario, priorita’ assoluta della Regione Abruzzo, mentre l’attivita’ commissariale e’ sotto giudizio.Puo’ essere considerata, questa, un’autentica azione di responsabilita’ istituzionale?

Franco Caramanico (Sel) sui debiti Asl

“Ancora una volta il commissario Chiodi si mostra inadempiente rispetto ai propri compiti di plenipotenziario della sanità regionale”. Ad affermarlo il consigliere regionale Franco Caramanico che osserva come “le procedure di ricognizione dei debiti delle Asl regionali, volte ad accertare in modo completo e definitivo le posizioni debitorie e creditizie delle aziende sanitarie abruzzesi, non sono state ancora completate. E tutto questo a dispetto di quanto prevede il decreto legge del Governo che dava alle Regioni il termine di 15 giorni dal 31 maggio del 2010, giorno di entrata in vigore del testo, per completare il procedimento di
certificazione e predisporre un piano per individuare modalità e tempi di pagamento. Ricordiamo che allo stato attuale attendono di essere certificati più di 800 milioni di euro che si riferiscono a debiti maturati fino al 2004. Alla nostra interrogazione sui motivi di tali ritardi e sulla necessità di prendere adeguati provvedimenti, dando seguito all’azione avviata dal centro sinistra con il Piano di rientro, il presidente Chiodi ha risposto per voce dell’assessore al Bilancio, Carlo Masci, sostenendo che le Asl stanno completando l’attività di riconciliazione e certificazione. Peccato che questo avvenga a distanza di un anno dai termini previsti e dalle sollecitazioni in tal senso provenienti dal Tavolo nazionale”. “Tali lungaggini – conclude Caramanico – hanno determinato una profonda confusione nell’erogazione delle somme dovute alle Asl e l’emergere di una sorta di “Far west” nell’organizzazione generale di questa parte importante della sanità pubblica. Ancora una volta Chiodi dimostra di non rispettare le regole e le leggi della Regione e dello Stato, “leggerezze” di cui pagano il conto gli abruzzesi”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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