(G.D.R)-L’aula del Consiglio comunale stracolma, i fotografi schierati, i banchi dei giornalisti affollati fino all’inverosimile, lo spazio riservato al pubblico pieno di gente come nelle grandi occasioni. E’ di fronte a questa platea che a mezzogiorno in punto Massimo Cialente si è presentato per ritirare le dimissioni date esattamente dieci giorni fa. A fianco ha il giudice Nicola Trifuoggi, magistrato all’Aquila per molti anni, poi a Pescara dove ha chiuso la carriera con la ‘sanitopoli abruzzese’ che ha portato dietro le sbarre l’allora presidente della Regione Ottaviano Del Turco e alcuni assessori della sua giunta con accuse di corruzione e falso. Trifuoggi, che sarà vice sindaco, ha avuto da Cialente il compito di recuperare l’immagine dell’Aquila finita su giornali e telegiornali, nazionali e locali. Un effetto devastante per il capoluogo indicato come teatro di “inenarrabili nefandezze”, come ha detto il sindaco non più dimissionario, e città del “magna magna” con i soldi che gli italiani hanno dato per il terremoto dell’aprile 2009.

 TRIFUOGGI, LA CARTA SEGRETA DI CIALENTE

 E’ Trifuoggi la carta segreta del sindaco. A lui Cialente ha affidato il compito di “essere il garante verso l’Italia per ciò che si sta facendo all’Aquila”, di far sapere a chi l’ha denigrata (leggi giornali e televisioni) che “questa è una città di persone perbene”. Trifuoggi “dovrà raccontare quello che facciamo, i nostri sacrifici”. “Altro che magna magna, ha aggiunto Cialente. Quello che gli aquilani hanno davvero mangiato è stata la polvere delle macerie della loro città crollata e dei campi d’accoglienza”.

 “DI 2 MILIARDI PER LA RICOSTRUZIONE, ABBIAMO RISPARMIATO 403 MILIONI”

 E ancora: “Chiedo a chi ha voluto denigrarci qual è il terremoto italiano che è costato meno di quello dell’Aquila, e ricordo che di 2 miliardi per la ricostruzione, si sono risparmiati 403 milioni euro. Ora abbiamo bisogno di 1 miliardo come ha ricordato lo stesso Trigilia nella relazione tecnica consegnata al parlamento. Nei prossimi giorni incontrerò il ministro Saccomanni per chiedergli appunto quei soldi che possono essere stornati dai capitali che rienteranno dalla Svizzera”. La pista svizzera, appunto, non si sa quanto praticabile.

 TRIFUOGGI SI OCCUPERA’ DELLA TRASPARENZA DELLA RICOSTRUZIONE

 Trifuoggi, ha spiegato ancora Cialente, si occuperà della trasparenza della ricostruzione, della cosiddetta ‘centrale di committenza’, cioè dei contratti e dei rapporti con le imprese, e dell’ispettorato urbanistico perché avrà la delega alla Polizia Municipale. L’arrivo di Trifuoggi comporterà un rimpasto in giunta. Ma su questo Cialente si è riservato di essere più chiaro in seguito.

 Trifuoggi è stato contattato domenica scorsa, quando gli è stato chiesto se fosse disposto a occuparsi dell’Aquila. “Devo dire- ha spiegato- che non ci ho pensato molto perché ho accolto l’invito grande serenità e entusiasmo. Lavorerò come mi è stato chiesto per questa città. Io voglio bene all’Aquila dove ho lavorato come procuratore e dove ho conosciuto mia moglie. In sintesi – ha spiegato – ho detto si’ al sindaco per la stima e per l’onesta’ che nutro nei confronti di Massimo e della compagine governativa. Ma anche per l’indignazione nell’aver letto sui giornali rappresentazioni nelle quali L’Aquila appariva come citta’ del malaffare. Qui ci sono solo persone perbene, bisogna liberarsi da qualche pecora di colore oscuro che e’ normale possa trovarsi in qualsiasi contesto”.

“Perche’ – ha aggiunto Trifuoggi in riferimento ai recenti arresti su presunte tangenti – montare uno scandalo che ha coinvolto una citta’ intera. Qualcuno, poi, rispondera’ nelle sedi opportune. Ho accettato in un’ottica di servizio: dare una mano a L’Aquila e a questo comune, ridare la giusta dignita’ al capoluogo di regione”

 Dal sindaco Cialente l’ex pm ha avuto carta bianca. “A Cialente ho posto solo una condizione: che lavorassi totalmente gratis per il comune. Spero di essere utile e che nel giro di qualche mese si possano gia’ vedere i primi risultati”. Dal neo vice sindaco il primo cittadino si aspetta, in particolare, che con la sua immagine possa ridare credibilita’ a L’Aquila nei rapporti con l’Italia e con l’Europa.

“Trifuoggi – ha proseguito il sindaco – dovra’ dire agli italiani se questa e’ una citta’ di persone perbene. Dovra’ raccontare quello che abbiamo fatto, i nostri sacrifici, ma anche i nostri errori, se ci sono stati. Guardera’ le carte di ieri e di oggi e dira’ se qualcuno ha sbagliato, me compreso. La democrazia – ha detto infine il primo cittadino – passa attraverso il rispetto di regole e leggi. Chi meglio del dottor Trifuoggi puo’ aiutarci sotto questo aspetto?”.

SIT IN DEI COMITATI. “NO A CIALENTE”

Non hanno gradito il ritorno di Cialente i vari Comitati cittadini. E si sapeva. Fuori dell’aula comunale hanno allestito un ‘punto dissenso’ con cartelli e striscioni. “Basta false dimissioni” questo il tono. E ancora: “Senza cambialento non c’è futuro”, “Ma quale complotto, è il solito ricatto”. E cartelli con l’immagine di Cialente col naso da ‘clown’.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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