Dura nota di ‘L’Aquila che Vogliamo’ su Pd, maniestazione dei ‘mille’ e ritorno di Cialente (ormai imminente). Dice: “La necessità di dover organizzare una patetica manifestazione, con la pretesa di voler dimostrare agli aquilani e addirittura all’Italia intera l’onorabilita’ del pd, e’ stato un momento di chiara debolezza e smarrimento alla ricerca dell’identità perduta in anni di sterile inadeguatezza.

“Il modo di parlare concitato, fatto di parole vuote di contenuti e a volte anche offensive, ha degnamente dipinto il quadro pirandelliano del fallimento di quella amministrazione.
Abbiamo sentito usare termini come trasparenza, abbiamo sentito parlottare di futuro impegno per il sociale…
Non lo hanno fatto per 5 anni e allora forse ora era il caso di tacere.

TERRORISMO PSICOLOGICO

“Hanno fatto addirittura del terrorismo sulla gente dicendo che le dimissioni avrebbero comportato il blocco della ricostruzione! Questo e’ terrorismo, non abbiamo altre parole per definirlo.
Sempre a dimostrazione della loro debolezza hanno voluto fare paragoni di numeri. 2000 contro 200, forti contro deboli, fingendo di non capire che il valore dei numeri in questo caso è palesemente relativo.
I primi reclutati dal partito, chiamati alle armi per fare numero e implorare il ritorno di un uomo che ha fatto la giusta scelta, scelta che per loro però significherebbe perdere potere, dover lasciare la poltrona.

CITTADINI LIBERI

I secondi sono cittadini liberi, che rispecchiano il pensiero di tantissimi aquilani, che se non erano lì a fare numero e’ anche perché non fanno i politici di professione, hanno da sopravvivere anche di sabato in una città morente e non hanno padroni che li convocano con l’unico obiettivo di fare rumore di carrozza.
Sono cittadini che spinti da valori quali giustizia e libertà, sentono la necessità di confrontarsi, per ritrovare dall’unione la forza e il coraggio di andare avanti, di inventare di nuovo L’Aquila.

ORA SI DEVE CAMBIARE
Ora Aquilani l’appello che facciamo a voi, ma prima a noi stessi, e’ che insieme si può anzi si deve cambiare, insieme si può anzi si deve ripudiare questo sistema marcio, insieme si può anzi di deve ricostruire il nostro futuro, partendo dall’onestà, dalla trasparenza e dal Bene comune.

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