L’AQUILA – Accuse infondate. E’ questo, in sintesi, cio’ che ha voluto dimostrare il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa nella quale ha chiarito alcune questioni che lo riguardano nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara sulla presunta “rimborsopoli”. Tre le “comunicazioni di servizio” che ha voluto fare Chiodi.

Per quanto riguarda la vicenda del biglietto aereo della moglie “sarebbe bastato – ha detto – prendere in considerazione chi ha pagato il biglietto” e quindi visionare “l’ordine di bonifico sul mio conto corrente”, che Chiodi ha mostrato alla stampa e sara’ consegnato agli inquirenti.

La seconda comunicazione riguarda la contestazione di “spese di missioni in una serie di localita’ in cui mi sono recato ovviamente per fini istituzionali e documentabili”, ha detto, e su questo esiste un elenco di missioni, con i motivi che le hanno generate, a Nizza, a Capri, a Milano, Torino, a Verona e altro. Di tutti questi viaggi “e’ stata data informazione agli organi di stampa” di volta in volta e anche questo materiale di prova sara’ consegnato a “chi di dovere” ma Chiodi ha voluto mostrare tutto “fin da ora”.

La terza comunicazione di servizio di Chiodi riguarda la campagna elettorale. “Qualcuno – ha detto – sostiene che non e’ iniziata la campagna elettorale. Invece io dico che sono stati convocati i comizi quindi prendiamo atto che e’ iniziata la campagna elettorale.

Ed e’ cominciata con un atto che qualcuno potrebbe strumentalizzare e quindi in qualche modo inquinare i percorsi della campagna elettorale. Dico subito che se l’obiettivo dovesse essere di farci ritirare dalla competizione elettorale, sappiano tutti che il centrodestra non si ritira.

I nostri avversari, chiunque siano, sappiano che affronteremo la campagna elettorale a testa alta perche’ siamo persone per bene. Qualcuno potrebbe sostenere – queste le parole di Chiodi – che la politica oramai in Italia non serve piu’ e deve essere commissariata con vice sindaci e vice governatori o futuri vice governatori. Si sappia che noi lotteremo fino al 25 maggio, certi che ci devono giudicare i cittadini.

Se pensa, qualcuno, di strumentalizzare atti della magistratura, sappia che non ci ritireremo e ci devono ‘sterminare’, come evocato gia’ da qualcuno, ma non sara’ facile. Vorrei ancora credere, come ho sempre fatto, anche nella correttezza dell’operato della magistratura. Lo vedremo presto, lo vedremo il 4, che sara’ la cartina di tornasole”, ha aggiunto.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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