L’AQUILA – “La trasparenza dei dati è l’unico antidoto al clima non più sostenibile di sospetti, alle polemiche autodistruttive, allo scoppio di continui “casi” veri o presunti tali e a tutti i mali che ostacolano una ricostruzione sana e veloce”.
Parla così il Presidente di ANCE L’Aquila Gianni Frattale, concordando con il leader di Appello per L’Aquila Ettore Di Cesare sulla necessità di spazzare via ogni dubbio, rendendo pubblici e condivisi tutti i processi, i metodi e le fasi della ricostruzione. “Ancor più nell’era dei forconi alzati” dice il Presidente ANCE che continua:
“Anche l’ANCE ha fatto della legalità e della trasparenza la testa d’ariete delle sue politiche sulla ricostruzione in difesa di un sistema imprenditoriale sano che ha necessità di continuare ad operare in un mercato altrettanto sano.
L’aggiramento delle regole è una pratica che non conviene a nessuno, neppure alla categoria degli imprenditori, ma siamo fiduciosi dell’attento lavoro degli organi di controllo.
Se “casi” ci sono è giusto che si indaghi e che vengano portati alla luce, ma vagheggiare in maniera indiscriminata di “sistemi” e di “intrecci” fra imprenditori, politici e amministratori locali lasciando presagire l’estensione di comportamenti anomali di qualche possibile mela marcia, a prassi consolidata in città di una intera categoria è oggettivamente difficile da immaginare e da accettare.
Sono tempi durissimi per chi fa impresa e dà lavoro rischiando in proprio in un clima di sfiducia e ostilità. Moltissimi imprenditori della nostra provincia e della regione non riescono nemmeno ad affacciarsi nel mercato agguerritissimo della ricostruzione perché subiscono la concorrenza dei grandi marchi o quella delle imprese mordi e fuggi che vengono a farsi il lifting a bilanci disastrati. Senza contare le centinaia di imprese edili in sofferenza che non riescono a farsi pagare dalle amministrazioni lavori già eseguiti. Persino nelle cronache locali del cantiere più grande d’Europa si parla di fallimenti.
Per rispetto dei tantissimi operatori edili in sofferenza che affrontano la crisi senza santi in paradiso e di tutti quelli che fanno bene il loro lavoro evitiamo le generalizzazioni, isoliamo i comportamenti anomali e denunciamo nelle sedi opportune le situazioni sospette senza demonizzare un’intera categoria”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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