L’AQUILA – “Destano indignazione e preoccupazione, ma non incredulità, i testi di alcune intercettazioni pubblicate in questi giorni. E’ quanto scrive Ettore Di Cesare, leader di Appello per L’Aquila, a proposito ai alcune intercettazioni che coinvolgono politici, tecnici del comune e ditte sugli appalti della ricostruzione. Intercettazioni che mil pubblico ministero non ha ritenuto di rilevcanza penale, anche se inducono a ovvie riflessioni.
“Descrivono- aggiunge Di Cesare-l’intreccio tra politici, imprenditori, tecnici e dipendenti comunali, un vero e proprio sistema sprezzante del bene pubblico tutto teso ad acquisire solo ed esclusivamente vantaggi economici personali. Al di là delle archiviazioni, di etica e morale nemmeno a parlarne.
“Le parole di Ermanno Lisi, Assessore ai Lavori Pubblici (!) per cinque anni nella scorsa Giunta Cialente, dimostrano quanto da noi sempre affermato: l’unico scopo è la spartizione, il saccheggio, l’arraffare il più possibile.

“Abbiamo avuto il culo del terremoto, questo sostanzialmente si legge nelle intercettazioni. Peggio degli sciacalli che ridevano quella notte e che tanto ci indignarono: qui c’è l’aggravante che si tratta di aquilani di cui uno Assessore ai Lavori Pubblici!
“La domanda sorge spontanea- dicer ancora Di Cesare: nessuno in Comune si era accorto di nulla? Cinque anni lo si è tenuto questo stinco di Assessore a gestire ingenti risorse pubbliche? Una spiegazione da chi ha avuto la responsabilità della sua nomina, il Sindaco, appare doverosa. Qui non ci sono complotti o scuse che tengano, ognuno si deve assumere davanti alla città la responsabilità delle proprie scelte. Invece ad oggi solo silenzio non solo da parte del Sindaco ma anche da tutte le forze politiche e sociali. Un vero muro di gomma omertoso.
E siamo certi che le cose oggi vadano diversamente? Domanda legittima viste anche le affermazioni di Cialente di qualche mese fa in cui auto-denunciava, con una vera e propria chiamata in correo, gli appetiti spartitori della sua maggioranza, uguali a quelli della precedente consiliatura. Si interviene immediatamente o dobbiamo aspettare le prossime intercettazioni per scoprire altra melma?

“E che dire dell’Assessore e del Sindaco che discutono sulla dubbia moralità di un dipendente del comune a cui vengono fatti gestire parecchi appalti per la manutenzione stradale? Di lavori i cui costi lievitano magicamente da un giorno all’altro?
“Il Sindaco – continua la lettera-se ne lamenta giustamente: ma sempre e proprio a quel dipendente i lavori con più soldi? Parliamo del 2010 quando il Sindaco era a conoscenza di quella situazione che non va, non ci vede chiaro e lo dice chiaramente. Bene, dopo quasi quattro anni quel dipendente oggi di che si occupa? Di strade e degli appalti connessi! Possibile che dal 2010 non sia riuscito a cambiargli mansione? La città attende risposte anche su questo, e non si dica che quel dipendente è in procinto di essere trasferito presso altra amministrazione. Il dato di fatto è che da quattro anni si sapeva e non si è fatto nulla. Complicità o impotenza?
“Si proceda a un’indagine interna per capire se nell’affidamento dei lavori pubblici siano state rispettate tutte le procedure e le percentuali di massimo ribasso siano il linea con la media degli altri comuni italiani.

Ma non finisce qui. L’Assessore Lisi parlando con un “socio in affari” afferma che un imprenditore avrebbe ricevuto appalti per otto milioni di euro per i puntellamenti. Affidamento diretto senza gara e pagamento a consuntivo, una vera pacchia. Lisi dice- aggiunge sempre Di Cesare- che quegli appalti la ditta li avrebbe ricevuti grazie a un dirigente del Comune e parla di mazzette. Lasciando stare le tangenti, indimostrabili, anche in questo caso quel dirigente si sta oggi occupando del bando milionario per la rimozione dei puntellamenti stessi.
“Non ci sembra opportuno- aggiunge ancora il leader di Appello per L’Aquila-bisogna prevenire possibili conflitti di interesse, anche perché pretendiamo che ci siano controlli puntuali, e non a campione, sulla quantità del materiale smontato che dovrà corrispondere a quello dichiarato e pagato profumatamente nei lavori di puntellamento. Parliamo di centinaia di milioni di euro.

L’avevamo scritto- conclude la nota- la scorsa settimana: si proceda immediatamente alla rotazione delle mansioni di dirigenti e dipendenti come previsto dal Piano anticorruzione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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