L’AQUILA – Tempi duri per chi produce rumori molesti e disturba la quiete del vicinato anche in sede penale. Può infatti, essere condannato per il reato di “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone” il responsabile del centro commerciale se il rumore causato dall’impianto dei condizionatori disturba i condomini anche a finestre chiuse e agli ultimi piani dell’edificio.

A stabilirlo, rileva Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, addirittura una sentenza della Corte di Cassazione la 28874 dell’8 luglio 2013, che ha rigettato il ricorso di un 60enne contro la decisione del tribunale di Cosenza che lo aveva condannato alla pena di 200 euro di ammenda, appunto per il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.
I giudici della prima sezione penale, senza modificare quanto deciso dal giudice di prime cure, hanno ritenuto dimostrato che l’impianto tecnologico (in particolare i condizionatori) a servizio di un centro commerciale, di cui l’imputato era legale rappresentante, arrecasse disturbo non tollerabile agli occupanti del soprastante stabile di civile abitazione, trattandosi dello stesso complesso edilizio. Peraltro, risultava che i rumori fossero addirittura percepiti negli appartamenti fino al quarto piano dell’edificio.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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