E così il sindaco mette le mani avanti. Anzi, se vogliamo fa un bel passo indietro. L’idea del parcheggio interrato in Piazza Duomo, dice, non è mia. Io mi sono limitato a prenderne atto insieme al ‘financing project’ presentato da un gruppo di imprenditori. Non ho fatto altro che seguire la prassi e le prescrizioni di legge affidandolo a una commissione nominata all’occorrenza. Poi saranno la Sovrintendenza ai Beni Ambientali e, da ultimo, il Consiglio comunale a prendere la decisione definitiva. Un bel passo indietro rispetto agli entusiasmi iniziali dopo l’alzata di scudi di cittadini, associazioni ambientaliste, commercianti, storici, urbanisti, intellettuali della prima e dell’ultima ora. Al sindaco hanno detto di no, con parole pesanti, persino gli alleati di Sel che ha bocciato il progetto su tutta la linea. E allora, meglio un bel dietro front, meglio mettere i puntini sulle ‘i’ e lavarsene sostanzialmente le mani. Meglio tardi che mai, aggiungiamo noi insieme a tantissimi altri aquilani. E’ chiaro a questo punto che il parcheggio interrato in Piazza Duomo non vedrà mai la luce. Sarebbe stata una follia urbanistica e un plateale controsenso cominciare a costruire sotto terra, quando la città non è stata ancora rifatta in superficie.

Meglio tardi che mai anche per l’avvio dei controlli sugli impianti d’illuminazione pubblica fatiscente nel centro storico e alquanto precaria in periferia. L’assessore Alfredo Moroni ci ha informati che il Comune d’ora in avanti cambierà registro e ha chiamato a rapporto l’impresa che gestisce le reti elettriche pubbliche dandole prescrizioni tassative. Da oggi funziona anche un numero verde per le segnalazioni dei cittadini. Ottima l’iniziativa di Moroni. Ma è certo che abbia effetto? Noi ce lo auguriamo. La città è insicura, il centro è impraticabile la sera e non soltanto perché è terremotato. Altro non vogliamo aggiungere.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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