L’AQUILA – E’ diventata un’impresa anche mettere sul tetto della propria abitazione un piccolo impianto fotovoltaico. E’ la storia di un uomo, Francesco Bassi, residente nel freddo comune di Rocca di Mezzo che decide,di istallare, prima dell’inverno, pannelli fotovoltaici da 3 Kw sul proprio tetto. Un’impresa che gli diverrà impossibile.

“Ci troviamo in un momento storico in cui i cambiamenti climatici ed il riscaldamento globale dovrebbero spingere tutti ed in primis le amministrazioni pubbliche a passare da fonti energetiche basate su carburanti fossili a fonti rinnovabili. Il mio comune ne è misteriosamente contrario”. Comincia così la nota che scrive alla redazione di AquilaTv Francesco Bassi nella quale spiega tutta la processione di uffici a cui ha dovuto rivolgersi per poi ricevere il ‘NO’ proprio dal primo cittadino del suo comune.

“In data 28 Agosto – raccolta – ho presentato domanda per installare sul tetto della mia abitazione un piccolo impianto fotovoltaico da 3 Kw. Sin dal principio ho notato forte avversione e ostruzionismo nei miei confronti.In un primo momento mi è stato chiesto di presentare richiesta di nullaosta alla sovrintendenza per i beni paesaggistici, cosa che i comuni confinanti non richiedono.

Nel frattempo la sovrintendenza ha chiesto parere tecnico al comune che è stato dato con esito positivo e finalmente, in data 30 novembre circa, è arrivato il nullaosta con esito positivo della sovrintendenza stessa. Sicuro che la cosa si fosse finalmente chiusa sono andato a parlare personalmente con il Sindaco chiedendogli se, visto l’avvicinarsi della neve, poteva gentilmente firmarmi il nullaosta così da poter installare l’impianto prima dell’arrivo del maltempo. Mi è stato risposto che in mancanza del regolamento comunale lui non avrebbe firmato nulla e quando e se verrà data tale possibilità, lui avrebbe firmato. Ma siamo in Italia o no? Mi risulta che in mancanza di regolamento andrebbe attuata la legge superiore o sbaglio? Può un regolamento comunale stravolgere la legge nazionale? Mi trovo costretto a rivolgermi ad un legale con aggravio economico nei mie confronti e ulteriore perdita di tempo. Voglio portare a conoscenza della stampa questa mia storia affinché episodi di tale dispotismo e ottusità locali non abbiano a ripetersi nuovamente.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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