L’AQUILA – L’Assemblea Cittadina ritiene doveroso intervenire in merito al mancato rinnovo della convenzione ABI (Associazione Bancaria Italiana)/ Cassa Depositi e Prestiti.

Già da diverso tempo è noto che i fondi messi a disposizione tramite tale convenzione sono esauriti. Nei mesi scorsi, quando il plafond era ancora a circa 150 milioni di euro, molti cittadini attenti hanno sollevato il problema. Lo stesso assessore alla ricostruzione aveva inoltrato istanza al Ministero.

Nulla, nel frattempo, è stato fatto , ed oggi il plafond è esaurito .

Il Ministro Barca ha sempre sostenuto l’immediata disponibilità di 250 milioni di euro, oltre a 450 milioni non ancora in cassa e circa 900 milioni di fondi INAIL. Mai, comunque, ha fatto cenno alle modalità delle erogazioni.

Purtroppo, la chiarezza è arrivata in occasione del Consiglio Comunale straordinario del 29 ottobre, durante il quale il Ministro, pur confermando i dati già a disposizione, ha sostenuto che le erogazioni sarebbero avvenute tramite finanziamento diretto e non più agevolato.

Tale modalità è assolutamente da scongiurare: decreterebbe, infatti , il rallentamento, se non la stasi completa, della ricostruzione pesante ed il fallimento certo delle imprese che in essa si avventurassero.
Si ricorda che la Legge Barca prevede, per la realizzazione delle opere, un numero massimo di Stati di Avanzamento dei Lavori pari a quattro. Gli importi degli stessi, per la ricostruzione degli aggregati del Centro Storico, sono senza dubbio molto ingenti e le somme che le imprese si troverebbero a dover anticipare , in caso di ritardo nella rendicontazione dei Sal,costituirebbero un onere che in poche potrebbero assumersi.
A rendere ancora più catastrofica la modalità del contributo diretto si aggiungono, in caso di ritardi, come previsto dalla medesima legge Barca, le penali del 10% che, trascorso un mese dalla mancata consegna dei lavori, andrebbero a decurtare l’importo stesso dell’indennizzo.In tale sfortunata ipotesi, vedendo ridotto l’importo a disposizione per l’esecuzione dei lavori ,i proprietari sarebbero costretti ad aprire contenziosi con le imprese.

Su queste basi, deve essere condotta una battaglia comune di cittadini ed imprese.

Pur non amando indulgere in questo genere di confronto, l’Assembla non può non menzionare quanto di seguito.

Per la ricostruzione post sisma, relativa ai comuni dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto, colpiti dagli eventi del maggio 2012, il D.L. n. 95 del 6.7.2012. convertito in legge ad agosto del 2012, ha previsto sei miliardi di euro immediatamente utilizzabili per la ricostruzione, stanziati con il meccanismo della convenzione ABI / Cassa Depositi e Prestiti. Risulta difficile comprendere perché, ancora una volta, si facciano eccezioni per L’Aquila e per il suo territorio e soprattutto perché si introducano limiti non solo negli importi, ma anche nelle modalità di erogazione.

L’Assemblea sostiene, pertanto, l’assoluta necessità della proroga della convenzione, con eventuale, unica eccezione, che le modalità di erogazione a SAL vengano gestite in via centralizzata dalla Cassa Depositi e prestiti. Questo al fine di evitare cifre per troppo tempo non utilizzate e, comunque, bloccate nel plafond di erogazione.

Deve essere nettamente chiaro che cittadini ed imprese, all’atto di inizio dell’opera di ricostruzione, abbiano bene evidente l’importo a disposizione del “singolo cantiere” .

Si ritiene che questo problema abbia la priorità assoluta su tutte le questioni attinenti la ricostruzione. Non ha senso, infatti, continuare a parlare di cifre, tra l’altro discordanti, senza una pianificazione di modalità di erogazione e tempi di “messa a disposizione degli importi”.

Si auspica che, in occasione dell’assemblea pubblica sul rapporto “L’Aquila 2030 “, che si terrà presso l’Ance, il 15 novembre alle ore 18, gli illustratori del rapporto siano in grado di fornire aggiornamenti in merito a quanto appena esposto.

I cittadini hanno bisogno di risposte chiare ed inequivocabili e non possono attendere oltre.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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