L’AQUILA – ”Gli scienziati non hanno nessuna colpa anche perche’ non c’era nessuna procedura formale da seguire sulla comunicazione, semmai era compito della P.a. definirla”. Questo il commento del presidente della Fondazione Carispaq Roberto Marotta sulla sentenza per i componenti della commissione grandi rischi sul terremoto dell’Aquila che e’ anche tornato a criticare la ”forte conflittualita’ degli enti locali”, fattore che ha causato un rallentamento della ricostruzione.
Marotta, che parlava a margine del comitato dell’Acri, ha rilevato come dopo la sentenza ”si rischia un boomerang” con una mancanza di impegno da parte degli scienziati. Il presidente e’ poi tornato a criticare le istituzioni del territorio e la loro conflittualita’. ”Condivido l’analisi del capo della Protezione civile Gabrielli – ha spiegato – su questo tema e perche’ nel sisma in Emilia le forze politiche hanno agito trasversalmente, anche in Parlamento mentre da noi si e’ creata disaffezione. Va pero’ detto che il terremoto de L’Aquila e’ stato piu’ concentrato e ha distrutto anche la nostra identita’ di citta’. Per questo serve la solidarieta”. Marotta ha ricordato come i 6 milioni donati dall’Acri ”sono stati spesi fino all’ultimo: 2 all’Universita’, 2 alle attivita’ culturali in tre anni e poi alle Pmi assieme ai confidi, fondi che pero’ non sono stati consumati tutti per assenza di domande e che quindi abbiamo destinato alla costruzione della Casa del Volontariato”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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