L’AQUILA- Barca ha ragione. Sull’Aquila sta per riversarsi un fiume di denaro che la porrà al centro di un business colossale. Ci sono già 7 miliardi e mezzo di euro, pronti per essere gettati nel gran calderone della ricostruzione, ma per ammissione dello stesso ministro ne serviranno altri otto almeno, che però ancora non ci sono. Un finanziamento gigantesco, sia pure diluito in dodici anni, tanti sono stati previsti per ricostruire la città e il suo comprensorio. Dodici anni, una vita.

A pensarci fa sorridere il popolo delle carriole che voleva fare tutto e subito e che sgombrò piazza Palazzo con pale e olio di gomito. Un modo per dire che il centro storico dell’Aquila non poteva più aspettare. Oggi anche quel popolo si sarà convinto che bisogna attendere a lungo e avere pazienza. Oggi, come allora, i miracoli non si possono fare.

Un fiume di denaro, si diceva. Ma saranno in grado i Comuni di gestirlo nella maniera più conveniente, tenendo lontani gli speculatori che nel nostro territorio mirano a fare soltanto affari? Perché 15 miliardi (anche se non basteranno), sia pure in 12 anni, susciteranno certo appetiti formidabili. Già è successo in passato quando i fondi erano ‘soltanto’ qualche centinaio di milioni, figurarsi in futuro di fronte a cifre di gran lunga maggiori.

E allora? Siamo convinti che l Comuni hanno le capacità, oltre ai mezzi, per ricostruire. Ma ci sarà bisogno di cento occhi aperti, di cento orecchie pronte e captare segnali, su ogni progetto, su ogni cantiere su ogni aggregato che sta per risorgere dalle ceneri del centro storico. I rischi di microcorruzione paventati da Chiodi esistono eccome. Usciti dalla porta potrebbero rientrare dalla finestra. E allora? Allora non sembra campata in aria la proposta di una Commissione sulla ricostruzione che scandalizza tanto il nostro sindaco. Una Commissione che controlli e all’occorrenza intervenga.

Una commissione con poteri speciali. Siamo convinti  che bisogna guardare avanti anziché volgersi continuamente indietro a rischio di farsi venire il torcicollo. Serve una scelta che sia la migliore per gli aquilani, perché questo passaggio è difficile. Nonostante i decreti, le leggi, i tantissimi soldi di cui si parla, la ricostruzione del centro storico dell’Aquila non fa passi avanti e così quella degli altri piccoli comuni.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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