L’AQUILA- Che fine ha fatto la trasparenza predicata da Barca? Da quando la Sge, il Servizio per la gestione dell’emergenza post sisma, ha chiuso i battenti e le competenze sull’assistenza alla popolazione terremotata sono passate al Comune dell’Aquila, non s’è saputo più nulla sullo stato degli sfollati.

Quanti sono, dove stanno? Quanti di loro abitano negli alloggi del Progetto Case o nei Map o negli appartamenti del Fondo immobiliare? O godono ancora dell’autonoma sistemazione o sono rientrati finalmente nelle proprie abitazioni ricostruite? Finita la Sge com’era giusto che fosse, tutto pare essere tornato nelle segrete stanze.

L’ultimo report diffuso dal sito del Commissario alla ricostruzione anch’esso in procinto di chiudere i battenti, risale al 22 maggio scorso. Poi più nulla. Sappiamo che a quella data gli aquilani assistiti erano 25.989 di cui 9.357 in autonoma sistemazione e 12.898 negli alloggi del Progetto Case. Quanti sono oggi resta un mistero. Come mai? C’è qualcosa che non funzione nella comunicazione da parte dell’ufficio preposto all’Assistenza alla popolazione o che cos’altro, assessore Pelini? E come la mettiamo con la trasparenza? Che cosa raccontiamo ai cittadini che, secondo ‘il ministro della Ricostruzione dell’Aquila’ Fabrizio Barca, dovrebbero sapere tutto di tutto?

Quanti, ad esempio, abitano ancora nei Villaggi del Progetto Case, quanti sono gli alloggi occupati e quanti, soprattutto, quelli che sono rimasti vuoti? Ecco, è a queste domande che deve rispondere l’assessore, caso mai con un altro report, preciso e circostanziato quanto quelli che pubblicava ogni settimana il sito del Commissario.

E ancora un’altra cosa dica Pelini agli aquilani: che cosa intende fare con gli alloggi oggi inabitati? Assegnarli secondo le disposizioni ricevute a suo tempo, oppure continuare e tenerli vuoti? Il sindaco Massimo Cialente ha detto qualche settimana fa che quegli appartamenti sarebbero stati certo assegnati, ma “col consenso sociale”.

Che cosa significa? Che chi rifiuta di andarci e vuole restare dov’è può farlo perché lui non ‘dà il consenso’? O che cos’altro signor sindaco e signor assessore? Ricordiamo che l’ultima erogazione mensile dell’autonoma sistemazione agli assistiti dell’Aquila e del cratere è costata allo Stato qualcosa come 2 milioni e 600.000 euro. Il governo è alle prese coi tagli della ‘spending review’, ma non esiste, ci chiediamo, la ‘spending review’ del terremoto laddove è possibile farla? E fino a quando potrà durare la situazione attuale?

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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