L’AQUILA- Continua il giro delle ‘sette chiese’, col sindaco che va nelle periferie e nelle frazioni per spiegare il ‘programma di mandato’. Aveva preso l’impegno con gli elettori prima del voto e vuole mantenerlo. Nulla da dire. E’ coerente Massimo Cialente. Chi lo ha rieletto deve sapere che cosa intende fare questa amministrazione per i prossimi cinque anni, ricostruzione a parte che è in cima ai pensieri di sindaco e giunta. Tutto bene, tutto giusto.
Ma il fatto è che i cittadini guardano al sodo e vorrebbero sapere che cosa s’intende fare nel breve periodo per alcune cose che così, a prima vista, potrebbero sembrare di poco conto, ma che in effetti non lo sono. Vediamo. E’ notizia di ieri che il Parco del Sole è stato preso di mira dai vandali. Con un’incursione notturna, di quelle che ormai si ripetono sempre più spesso, è stato devastato il parco giochi. Altalene spezzate, vialetti sconvolti, muri imbrattati. Secondo quanto s’è appresso, c’è voluto un bel po’ di tempo a questi delinquenti per la loro razzia, ma hanno potuto agire indisturbati perché non è passato nessuno.
Altre zone dell’Aquila, altri episodi dello stesso genere. I vandali si sono accaniti su alcune case inagibili, finendo di completare l’opera del terremoto, e poi mangiando e bevendo, quasi certamente ubriacandosi, su un terrazzo che dà sulla strada sottostante regolarmente illuminata dai lampioni pubblici. In un quartiere della periferia, una palazzina inagibile è stata saccheggiata: rubati i termosifoni e i bruciatori a gas. Un bottino cospicuo.
Potremmo continuare così per parecchio ancora. Non sappiamo se il programma di mandato del sindaco e dell’amministrazione contempli un capitolo dedicato ai furti, alle rapine e alle devastazioni della città. Se sì, il sindaco ce lo dica, vorremmo andare ad ascoltarlo anche noi. Se no, come è più probabile, si dia una regolata. L’Aquila non è più una città sicura. Dal giorno del terremoto, ha cambiato volto e rischia di diventare una zona di frontiera.
Il sindaco ha scritto al ministro dell’interno e ha fatto bene. Ma per gli aquilani le lettere di denuncia lasciano il tempo che trovano. Vorrebbero maggiore tutela reale: maggiori controlli notturni, una difesa più puntuale delle proprietà. E’ mai possibile che per evitare il saccheggio di un cantiere, le imprese debbano ricorrere alla ‘vigilanza armata’? Sono tutte domande a cui va data una risposta. Vanno anche bene le lettere, certo, ma nell’immediato non risolvono i problemi.