L’AQUILA – Il nuovo censimento del CAS (Contributo Autonoma Sistemazione) proposto dall’assessore Pelini per ridurre i costi dell’assistenza alla popolazione e occupare gli alloggi sfitti dei progetti CASE e MAP è una goccia nell’oceano.

La volontà politica di ridurre i costi di gestione ci trova pienamente d’accordo, ma è il modo in cui ci si arriva a far nascere delle perplessità.

Ricordiamo, infatti, a Pelini che presso la Guardia di Finanza sono ancora ospitate oltre 100 persone con costi ben superiori rispetto al contributo di autonoma sistemazione. La mensa, i servizi (luce, gas, acqua), il portierato, le pulizie, il cambio lenzuola fanno lievitare i costi pro capite a circa 1000 euro al mese.

Svuotare la caserma, da sempre considerata il luogo meno adatto per ospitare gli aquilani, comporterebbe un risparmio ben più significativo e contestualmente permetterebbe l’assegnazione degli alloggi vuoti.

Se a ciò si vorrà aggiungere il mantenimento del CAS soltanto per chi lo utilizza per pagare il canone d’affitto o, meglio, in base al reddito, allora il risparmio sarà più consistente.

Chiediamo, pertanto, all’assessore Pelini di prendere in considerazione quanto sopra esposto nella consapevolezza che dopo tre anni la razionalizzazione delle spese non solo è doverosa ma è l’unica via per non sottrarre ancora risorse alla ricostruzione della città.

Roberto Santangelo (vice coordinatore comunale PDL-L’Aquila)

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