L’AQUILA – La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Roberto Bonura, figlio dell’ex vice sindaco dell’Aquila Angelo Bonura, è morto alle Canarie dov’era in vacanza, molto probabilmente ucciso.

Dopo essere stato rapinato e malmenato è stato gettato in mare, dove lo hanno ritrovato gli agenti della locale. Il giovane, che all’Aquila lavorava alla Provincia con un contratto a termine, aveva il corpo coperto di lividi e presentava chiari segni di percosse.

Secondo quanto si è appreso da persone vicine alla famiglia, a dare la notizia del tragico ritrovamento del giovane che aveva perso la madre, Nadia Ciuffini, nel terremoto di tre anni fa, sarebbe stato proprio il padre anche lui alle Canarie. Notizie per ora frammentarie riferiscono che il giovane era partito per una vacanza: prima a Bruxelles con la fidanzata, poi nelle isole spagnole dove il padre lo aveva già raggiunto qualche giorno fa. Sembra che già fosse stato derubato della carta di credito e che frequentasse una comitiva di ragazzi italiani che sarebbero stati già sentiti dalla polizia spagnola.

Sarebbero proprio gli investigatori iberici a propendere per  l’ipotesi dell’omicidio dopo le indagini preliminari e una prima ricognizione del corpo del giovane. Ipotesi che dovrà essere avvalorata dall’autopsia già predisposta dalla magistratura locale. L’esame autoptico sarebbe stato predisposto per domani alla presenza di un avvocato nominato dalla famiglia.

“Una storia torbida – dice una persona vicina ai Bonura – Roberto è stato derubato, malmenato, spogliato e buttato in acqua. Per festeggiare i suoi trent’anni era andato prima a trovare dei parenti a Bruxelles e poi si era diretto alle Canarie. Sarebbe dovuto tornare la scorsa settimana ma il tempo bello lo ha convinto a restare un po’ di più”.

Papà Angelo lo aveva anche raggiunto la scorsa settimana e sembra che non sia rimasto piacevolmente colpito dall’ambiente tanto che ha consigliato al figlio di tornare subito a casa.

PROVINCIA AQ: IL CORDOGLIO DI DEL CORVO PER LA MORTE DI ROBERTO BONURA

“Sono profondamente addolorato e sconcertato per la morte del nostro Roberto Bonura – si legge in una nota del presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo – un ragazzo che prestava servizio presso la segreteria del Consiglio Provinciale e che abbiamo sempre apprezzato per le sue grandi doti umane prima che professionali. Nonostante la vita l’avesse messo più volte a dura prova, in lui non sono mai mancati il sorriso e la determinazione. È assolutamente necessario che si faccia chiarezza sulla sua scomparsa e a nome di tutta l’amministrazione provinciale, mi unisco al dolore dei familiari per la perdita troppo prematura di Roberto, un ragazzo di grande valore e coraggio”.

MORTE ROBERTO BONURA, IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE SANTILLI E DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Sono senza parole. Così il Presidente del Consiglio Provinciale dell’Aquila Filippo Santilli in merito alla notizia della morte del giovane Roberto Bonura.

Frequentavo Roberto ormai da due anni vedendolo quasi tutti i giorni, visto che era un dipendente del Consiglio provinciale. Mi aveva parlato tante volte dei problemi che lo avevano accompagnato negli ultimi anni, ma ho notato in lui sempre quella voglia di riscatto e di guardare la vita con il sorriso – afferma il presidente Filippo Santilli – nel lavoro era sempre preciso e puntuale, svolgendo con passione tutto quello che aveva di fronte. Esprimo quindi, a nome mio, dell’intero Consiglio Provinciale e di tutti i dipendenti, il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Roberto, stringendomi attorno in particolar modo al papà Angelo.
Ora Roberto – conclude Santilli – potrà riabbracciare finalmente la sua amata mamma.

PEZZOPANE:”SONO SCONVOLTA E ADDOLORATA”

“Roberto Bonura non c’é più.  Sono sconvolta e addolorata dalla perdita di un ragazzo straordinariamente bello e buono”. E’ il commento di Stefania Pezzopane alla scoparsa del giovane dipendente della provincia. 
“Lo ricordo in Provincia – dice –  dove lavorava da anni. Sin da allora aveva dimostrato una serietà e un amor proprio incredibili. Anche quando il terremoto gli ha rubato sua madre, aveva continuato, pur con un dolore inarrestabile, a dimostrare agli altri quanto valesse.
La sua morte è drammatica, lontano da casa, per festeggiare i sui 30 anni, ha incontrato chi non doveva incontrare. Ce lo hanno rubato.
Mi stringo a suo padre Angelo e ai suoi fratelli Cinzia e Adolfo. Io non lo dimentichero’ mai”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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