L’AQUILA – In questi giorni è tutto un susseguirsi di rivendicazioni – tra le varie forze politiche e candidati – sul fatto che le indicazioni dell’Ocse e del Governo su smart city, partecipazione e trasparenza, erano proprio quelle da loro indicate. Destri, sinistri, civici, un coro polifonico di “L’avevo detto!”, “Avevamo visto giusto …”. Va be’.
Per quanto ci riguarda da un mese abbiamo lavorato a una strategia mirata e ragionata proprio in vista del forum Ocse e della visita del Governo, con l’obiettivo di ottenere risultati concreti, insomma lavorare politicamente per la nostra città.
Per questo abbiamo iniziato a tessere un rapporto pubblico con il Ministro Barca e con i suoi uffici sulle misure concrete da attuare per la trasparenza, proponendo idee e progetti. Abbiamo avuto scambi di opinioni sul tema e possibili modelli di attuazione per informare nel dettaglio la popolazione, renderla partecipe delle scelte, dare più efficienza e controllo alle procedure, prevenire reati di corruzione e infiltrazioni della malavita organizzata e cercare e trovare spiragli di condivisione con il Governo, che potessero portare ad esiti tangibili.
E cosi, analizzate le compatibilità e le risposte degli uffici del Ministro Barca, giorni fa gli abbiamo inviato il progetto di “Osservatorio civico e partecipato sulla ricostruzione”, pubblicato sul nostro sito: http://www.appelloperlaquila.org/osservatorio-civico-partecipato-della-ricostruzione/.
Molte delle nostre proposte, come la pubblicazione in formati aperti di tutti i finanziamenti e le spese, il tracciamento pubblico di ogni singolo appalto e pratica e la creazione di una “white list” anche per le imprese impegnate per la ricostruzione privata – in modo da consentire ai cittadini scelte consapevoli e sicure – sono oggi impegni presi pubblicamente dal Ministro della Coesione territoriale e quindi dal Governo. Impegni che saranno da noi monitorati nei tempi e nell’attuazione giorno dopo giorno.
Incidere nelle scelte è l’unica modalità che conosciamo, è la differenza tra poter dire “l’avevo detto” e “l’abbiamo fatto”, la differenza tra la propaganda e l’azione politica. Al di là della campagna elettorale.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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