L’AQUILA- Soltanto i cittadini come referenti, nessun padrinato politico di cui tener conto, e nessun patto con le satrapie partitiche, ma un canale diretto con gli aquilani, i comitati, le associazioni e i tantissimi problemi che hanno, con la ricostruzione in primo piano.
Il massimo rispetto per i partiti e porte aperte per loro, ma basta così. E’ questo per sommi capi il manifesto presentato stamattina da Giorgio De Matteis che ha voluto rendere ufficiali le ragioni della sua discesa in campo come candidato sindaco di un cartello che ha l’obiettivo di raccogliere intorno a sé il consenso di quanti hanno a cuore le sorti di questa città.
De Matteis non ha cercato scorciatoie, non ha chiesto viatici a questo o a quel potentato politico, anzi ha detto chiaro di essersi voluto svincolare dalle logiche dell’appartenenza. E ha fatto un discorso alla città: datemi la vostra fiducia, datemi le chiavi del Palazzo e cerchiamo di risolvere insieme i nostri problemi ai quali va data una prospettiva diversa. Un discorso in linea con le attese di quanti hanno perso fiducia nella politica, ma con un obiettivo non semplice da realizzare.
Non è facile mantenere le mani libere dalla politica, dalle caste, dai giochi di potere, dai partiti. Non è facile per chiunque, non lo sarà neppure per De Matteis. L’importante è comunque che voglia provarci mettendoci la faccia, correndo dei rischi in proprio. Non è poco in un momento come quello che stiamo attraversando. Avrebbe potuto “starsene al calduccio”, come ha detto, nel suo ufficio di vice presidente del Consiglio regionale. Ha deciso invece di assumersi il compito gravoso di unirsi a quanti vogliono ricostruire la città. Con tutto il rispetto per gli altri candidati a sindaco dei quali ha accettato la sfida della prossima primavera.
