L’AQUILA – Certo, è difficile fare le riforme in questo Paese. Se poi si vuole rimettere ordine in un settore che si chiama Sanità, cambiare, riorganizzare, nel caso snellire, diventa quasi impossibile. Prendete la Asl unica L’Aquila-Sulmona-Avezzano costituita soltanto da poco.

Il manager Giancarlo Silveri non ha fatto in tempo a divulgare la bozza di riassetto, che sono saltati su i marsicani da sempre abituati, non lo diciamo noi, a fare sistema a sé. Contro il piano di riordino della Asl, o meglio contro la bozza di piano, si sono scagliati Filippo Piccone, senatore di Celano, coordinatore regionale del Pdl, gran collettore di suffragi ad ogni elezione, votatissimo nella sua ‘contituency’, e i consiglieri regionali della Marsica, alcuni ignoti ai più, abituati a chiedere consensi malgrado la scarsa produzione legislativa (ad eccezione di Giovanni D’Amico e qualche altro, si capisce).

Ma che cosa ha fatto Silveri per provocare questa ribellione in piena regola? Semplice. Ha detto, ad esempio che servono sì due Neurochirurgie, una all’Aquila e una ad Avezzano, ma che il primario è uno solo, quello dell’Aquila perché così si fa dappertutto quando la Asl è una soltanto a livello provinciale, e che sarà la Neurochirurgia dell’Aquila a coordinare quella di Avezzano.

Ed ha aggiunto che non si tratta di una rapina ai danni dell’ospedale del capoluogo marsicano, a cui vanno, invece, i servizi di Emodinamica (fondamentale in cardiologia) e di Endocrinologia, oltre alla ‘stroke unit’ per il trattamento degli incidenti acuti cerebrali.

Ma ai neurochirurghi marsicani la cosa non è piaciuta lo stesso. E così, pungolati dai camici bianchi, Piccone e gli altri sono insorti. Finora non ci sono stati segnali importanti dal ‘clan’ (politico, si capisce) degli Stati, cioè di Ezio Stati e della figlia Daniela ex assessore regionale trasmigrato dal Pdl al Fli dopo l’inbchiesta che l’ha riguardata per una storia di regali. Da loro nessun segnale, si diceva, ma non è detto che non arrivi.

Gli unici ad aver dimostrato realismo, il sindaco di Avezzano Antonio Floris e quello di Sulmona, Fabio Federico. Il piano di Silveri, hanno detto, non è sbagliato ed è razionale. Quanto allo stesso Silveri, è stato chiaro. Se a Filippo Piccone e agli altri, il piano di riassetto della Asl non va bene-ha detto- sono pronto ad andarmene. Non vorremmo lo facesse davvero. Con tutto ciò che sta capitando nel Paese e in Abruzzo, non è proprio il caso di farsi coinvolgere dalle dispute di campanile.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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