L’AQUILA – Un esposto alla Corte dei conti per accertare un danno erariale ai danni della Regione legato a inadempienze da parte dell’esecutivo regionale. L’annuncio è stato fatto questa mattina a Pescara nel corso di una conferenza stampa dal Consigliere regionale Franco Caramanico: “La Regione Abruzzo – ha spiegato Caramanico – attende di recuperare 115 milioni di euro derivanti dall’applicazione della delibera n. 354 del 2008 relativa ai livelli di inappropriatezza dei ricoveri delle singole strutture ospedaliere. Sulla questione ho presentato nei mesi scorsi in Consiglio regionale un’interrogazione nella quale chiedevo al Commissario straordinario alla sanità, Gianni Chiodi, i motivi di tale inadempienza. Il Governatore ha risposto sostenendo che “la deliberazione n. 354 è stata impugnata davanti al Tar dalle cliniche private che hanno vinto i ricorsi per non avere la Regione assolto all’obbligo procedimentale di esperire la procedura negoziata formale e per non aver acquisito la previa intesa con le rappresentanze regionali di categoria”. Il che vuol dire – aggiunge il consigliere – che Chiodi nel rispondere ai motivi di un’inadempienza, ne ha ammessa un’altra gravissima, che causa alla nostra Regione un danno pari a 105 milioni di euro. Dice ancora Chiodi che “le sentenze su questo argomento hanno riconosciuto all’amministrazione regionale la possibilità di adottare un nuovo provvedimento anche in senso peggiorativo per le imprese ricorrenti”, ma non spiega per quale motivo tale atto non è stato assunto. Inoltre, Chiodi sostiene che “la Regione provvederà all’adozione di un nuovo provvedimento e che nel frattempo non risultano approvate delibere simili alla n. 354 per quanto riguarda le annualità successive”. Si tratta di un atto grave, essendo stata disattesa la legge regionale n.20 del 2006. In aggiunta a ciò, non risultano esser stati recuperati i fondi negli anni che vanno dal 2007 al 2010, in modo che si è lasciata ai privati la possibilità di fare ciò che volevano con 60 posti di ricovero inappropriati. Nel corso della seduta della Commissione di Vigilanza, tenutasi i primi giorni di giugno il capogruppo del Pdl, nonché ex assessore regionale alla Sanità, ha affermato che l’esecutivo regionale ha ritenuto opportuno non applicare la Legge Regionale 20/2006 preferendo seguire un percorso amministrativo parallelo. Ma nonostante ripetuti solleciti, fatti attraverso comunicazione via mail e una raccomandata inviata il 13 luglio scorso, su quale sia stato il modus procedendi e quali risultanze esso abbia dato in termini di recupero delle somme in questione a partire dal 2007 nessuna risposta è stata fornita da Venturoni né dal Commissario Chiodi. Tutto ciò – conclude Caramanico – induce a supporre l’esistenza di un danno patrimoniale arrecato dal Commissario straordinario alla Sanità alla Regione Abruzzo che ha indotto l’esposto denuncia alla Corte dei Conti”.

SANITA’: L’ASSESSORE FEBBO REPLICA AL CONSIGLIERE CARAMANICO
“Questo Governo regionale di centrodestra non accetta lezioni di attivita’ amministrativa da nessuno. Tantomeno da chi oggi e’ parte responsabile dei problemi della sanita’ abruzzese”. Questa la risposta dell’assessore Mauro Febbo alle dichiarazioni del consigliere regionale Franco Caramanico. “Non e’ la prima volta che Caramanico, oggi nelle fila del SEL, si cimenta con argomenti attinenti alla sanita’ su cui si ostina a mentire sapendo benissimo di mentire e dimostrando di essere in confusione. Probabilmente – dice Febbo – non sa piu’ a cosa appigliarsi per lanciare giudizi negativi e screditare l’attuale amministrazione regionale. A mio avviso, come membro di questa Giunta, confermo la volonta’ di controbattere su tutte le questioni che, di volta in volta, Caramanico vorra’ portare all’attenzione dei media. A questo proposito, mi corre l’obbligo ricordare che la delibera n.354 a cui fa riferimento il consigliere regionale di Sel, e’ stata approvata dal Governo Del Turco il 24 aprile del 2008. Caramanico ci dovrebbe spiegare come mai non sia stata rispettata la normale procedura di pubblicazione di questo atto. Ammesso che i noti fatti giudiziari abbiano rallentato l’iter, come mai il presidente facente funzioni Enrico Paolini (allora del suo stesso partito) non ha provveduto? Caramanico, con estrema superbia – prosegue l’assessore – continua ad addossare le responsabilita’ sul Governo Chiodi ma deve ancora rispondere e dimostrare i veri motivi, o le trame, che ci sono state intorno alla delibera in questione. Ribadisco che questo Governo regionale, in carica dal 27 gennaio 2009, e’ venuto a conoscenza dell’esistenza di questo atto solo il 12 marzo del 2009 (data in cui e’ stata trasmessa una missiva, prot. 7191, firmata dal direttore regionale Giampiero Di Cesare) . Se c’e’ un colpevole, per quei 125 milioni di somme non recuperate, non e’ certo questa Giunta ma chi sapeva ed era membro della Giunta Del Turco e non si e’ adoperato per il bene della sanita’ abruzzese”. Febbo continua: “Caramanico dovrebbe smettere di dare i numeri e di strumentalizzare gli annosi problemi che questo Governo di centrodestra, con molta fatica, ma tanta determinazione, sta cercando di risolvere. Visto che ha tanto a cuore le problematiche inerenti i costi della sanita’ per le cliniche private, ricordo che questo Governo regionale, per la prima volta in 40 anni, ha avuto il coraggio di imporre un tetto di spesa massima annuale per le strutture convenzionate a differenza di quanto avveniva in precedenza, ossia a rendicontazione, e quindi senza imporre a priori un limite. Ad oggi, il dato certo e’ che l’Abruzzo, come ha ricordato anche il presidente Chiodi, non e’ piu’ una Regione sotto controllo ma e’ riuscita a raggiungere l’obiettivo del pareggio. Lo dimostra anche la presenza del ministro Ferruccio Fazio che partecipera’ al Convegno sulla sanita’ in programma venerdi’ 28 a Chieti. Invito Caramanico a partecipare in modo da poter ragionare su dati certi e inconfutabili”.

SANITA’: CARAMANICO REPLICA A FEBBO
“Non so per quale motivo l’assessore Febbo si prenda la briga di rispondere, pur non essendo chiamato in causa. Apprezzo i suoi tentativi di difendere il suo principale, ma continuo a credere che debba essere il presidente Chiodi, nella sua veste di Commissario alla Sanita’, l’unico tenuto a contraddire le mie affermazioni”. Cosi’ il consigliere Caramanico replica alle dichiarazioni dell’assessore Febbo. “Il suo silenzio – osserva Caramanico – e’ invece la dimostrazione che forse non ha molte argomentazioni valide per smentire le mie tesi. Quanto a quello che Febbo sostiene, e’ facilmente smontabile: che il centro sinistra abbia peccato di ritardi nella pubblicazione della delibera 358 e’ fuori discussione, ma resta il fatto che tutto quello che riguarda la sanita’ e’ coperto da parte del centro destra da un velo di reticenza: ricordo che la delibera n. 14 del febbraio 2010 e’ stata pubblicata con 8 mesi di ritardo, la n. 26 del 2010 non e’ stata pubblicata e a tutt’oggi non sono visionabili sul Bura gli atti assunti dal Commissario Chiodi nel 2011. Quanto al rapporto con le cliniche private, ricordo a Febbo che la delibera n.45 del 2008, presa dal centro sinistra, tagliava da 134 a 101 le risorse per le cliniche private. Dunque da parte nostra non vi e’ stato alcun favoritismo. D’altra parte che la condotta del centrosinistra sia stata giusta e’ stato ribadito recentemente dalle sentenze del Consiglio di Stato, assunte in data 11 luglio e 6 giugno del 2011, che hanno riaffermato la bonta’ delle decisioni prese a suo tempo dal centro sinistra. Sottolineo inoltre che il nostro intento e’ quello di fare chiarezza. Nel momento in cui, come consigliere regionale, non ho la possibilita’ di verificare la legittimita’ e la congruita’ degli atti del Commissario, non mi resta altro che denunciare le presunte omissioni alla magistratura competente, cosi’ come previsto dall’art. 57. Mi auguro, dunque – prosegue Caramanico – che Chiodi faccia al piu’ presto chiarezza e soprattutto metta in atto tutti gli strumenti in suo possesso, come la legge sull’inapropriatezza dei ricoveri, per rientrare in possesso le somme che attendono di essere recuperate dal 2007 al 2011. Infine, chiediamo al Commissario Chiodi di spiegare come mai i contratti con le cliniche private siano stati firmati con mesi e mesi di ritardo e se in questi documenti siano state prese in considerazione le sentenze del Consiglio di Stato sulla riduzione delle tariffe e sui tetti di spesa. Sullo sbandierato pareggio dei conti – conclude il consigliere di Sel – voglio solo osservare come la mobilita’ passiva sia passata dal 24 milioni del 2008 ai 90 del 2011. Un dato che si commenta da se'”.

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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