L’AQUILA – Scrive il consigliere comunale Enrico Verini (Fli): “La scorsa settimana é stata approvata la mozione presentata da me, Angelo Mancini e Francesco Valentini, attraverso cui, finalmente, il Comune dell’Aquila risponde con atti concreti a quello che dovrebbe essere l’argomento principe della ricostruzione: la sicurezza.

Si sono confrontate due idee su questo campo: una più incline a recepire l’esigenza di rispettare fedelmente le peculiarità originarie degli edifici classificati E, in particolare di quelli vincolati, e l’altra, da noi proposta, che tende a sacrificare l’originalità degli immobili tendendo a raggiungere l’obiettivo fondamentale della sicurezza antisismica.

Quindi – continua Verini – il documento votato chiede che venga lasciata ai cittadini, la scelta si riparare (spesso rattoppare) la propria abitazione o, come noi suggeriamo, di procedere a un processo di demolizione e ricostruzione, ovviamente tutelando i pregi artistici, vincolati e non, attraverso tecniche oramai collaudate di smontaggio e rimontaggio delle facciate e degli ornamenti, su scheletri portanti antisismici.

Tutelare gli aspetti originari, ma cambiare l’anima strutturale, in una sorta, questa è l’obiezione più forte che ci si rivolge, di “falso storico”.

Ora – ha detto Verini – esempi di falsi storici, esistono in tutto il mondo, basti pensare alla città di Dresda, ricostruita nell’aspetto originale dopo i pesantissimi bombardamenti delle seconda guerra mondiale; ebbene io ho visitato quella città e ho potuto constatare che comunque è una città bellissima.

Ma senza andare così lontano, basta rifarsi all’edificio posto di fronte la chiesa di S. Bernardino che pochi anni fa fu interamente demolito e ricostruito secondo lo stile originario liberty, ma con tecniche moderne; ebbene, quell’immobile, bellissimo, è classificato A.

Credo anche che, eventuali contestazioni rispetto alla nostra proposta in ordine finanziario, debbano lasciare il passo alla ovvia considerazione che, spendendo magari qualcosa in più oggi, sicuramente lo stato si metterà al riparo per il futuro, creando un modello ci città antisismica che resisterebbe senza dubbio in maniera migliore all’eventuale evento, evitando quindi i costosissimi interventi di ripristino successivi.

Una nazione seria, che voglia cambiare politica e passare finalmente alla prevenzione antisismica, come dichiararono Bertolaso e Berlusconi, ditemi voi se non ora e se non qui, quando e dove dovrebbe cominciare a seguire questa strada di civiltà?

Lascio in ultimo la considerazione a me più cara, quella legata alla sicurezza delle vite umane; dopo le tragedie infinite subite, questa città ha il dovere di lottare perché quel che accaduto non accada più e può farlo solo attraverso la prevenzione e la ricostruzione davvero antisismica, ricordando che i terremoti non necessariamente durano 30 secondi e non necessariamente sono di 6.3; possono durare anche 2 minuti, possono essere di magnitudo superiori, possono accadere anche di giorno.

Concludo chiedendo alla città di far proprio questa rivendicazione nei confronti del commissario a cui chiediamo, dato che ci ha rimproverato di non fare proposte, di convocare il sindaco e i proponenti la mozione per confrontarci appunto su questo tema.

Se ci sarà davvero una sensibilità genuina e civica diffusa, avremo la forza necessaria per vincere questa battaglia difficile ma necessaria o per, se non ascoltati, chiedere sempre attraverso atti consiliari e non attraverso comunicati stampa, la fine del commissariamento e la defenestrazione del commissario, qualora non mostrasse sensibilità su questione che, a quel punto, porteremo direttamente alla presidenza del consiglio.

Questa è la vera battaglia che dobbiamo fare uniti, come istituzioni e come cittadini, ritrovando ragione, intelletto e fratellanza troppo stesso dimenticate in città.
So che è una proposta dura, difficile, ma sono certo che chiunque di noi, preferisce una sola vita umana a 100.000 colossei.”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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