L’AQUILA – “Nel 2010, con la partenza della ricostruzione leggera, l’economia aquilana ha retto bene. Ma il mancato avvio, nel 2011, della cosiddetta ricostruzione pesante ha prodotto un arretramento dell’industria delle costruzioni, con una netta flessione di tutti gli indicatori economici e un aumento dei lavoratori in cassa integrazione, che all’Aquila toccano il livello più alto rispetto al resto d’Abruzzo”.

L’analisi dei dati ufficiali prospetta, secondo il segretario generale Cisl Abruzzo, Maurizio Spina “un quadro preoccupante”.

“La Cisl Abruzzo e la Cisl L’Aquila”, afferma Spina, “ritengono necessario, a settembre, un vertice di tutte le forze sociali per esaminare la situazione e stabilire le iniziative da intraprendere per ridare fiato all’economia locale e ottenere risultati concreti”.

Nel primo trimestre 2011 il tasso di crescita delle imprese, all’Aquila, ha subìto una flessione dello 0,11%, con un saldo negativo, nel comparto delle costruzioni, di 28 unità.

Nel biennio 2009-2010 il tasso di disoccupazione, nel capoluogo abruzzese, è sceso del 2,9%, contro lo 0,7% della media abruzzese, ma dal confronto tra il 2010 e il 2011 emergono dati differenti: all’Aquila le ore di cassa integrazione sono cresciute, nell’industria, dell’81,8%, nell’edilizia del 7,1%. Tra gennaio 2010 e maggio 2011 il totale della cassa integrazione, all’Aquila, è aumentato del 6,3%.

“Abbiamo una situazione nazionale delicata”, sostiene Spina, “con l’Abruzzo che vive una fase di leggera crescita, seppure senza effetti sostanziali sull’occupazione e senza risorse.

Se l’economia del territorio aquilano non ripartirà e se non verrà sbloccata al più presto la ricostruzione pesante, la più sostanziosa sotto il profilo economico-occupazionale, gli effetti negativi ricadranno sull’intero Abruzzo.

Si sta aprendo la campagna elettorale, con le elezioni di primavera al Comune dell’Aquila: il rischio concreto è che la discussione si sposti sul piano della dialettica e della polemica politica, distogliendo le energie dall’emergenza primaria: la ricostruzione”.

“Un rischio”, afferma il segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi, “che L’Aquila e l’Abruzzo non si possono permettere. La mancata attivazione della zona franca avrà pesanti riflessi negativi sulla situazione occupazionale, annullando ogni prospettiva di ripresa dell’economia locale”.

Dalla Cisl parte un invito alla mobilitazione: “E’ ora di dire basta!”, sottolineano Spina e Giorgi, “riteniamo indispensabile, alla ripresa dell’attività, a settembre, convocare un tavolo di confronto con le parti sociali, regionali e aquilane, per esaminare lo stato dell’arte dei lavori e dell’economia locale e avviare una fase di protesta che dia voce alle esigenze del territorio e sblocchi definitivamente una fase di stallo deleteria e pericolosissima”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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