L’AQUILA- Sulla Sanità abruzzese se ne dicono tante, spesso a sproposito. L’argomento è sovente sulle cronache, alimentato dalla polemica politica, oppure da episodi di carenze e disfunzioni che richiamano l’attenzione del lettore, che fanno credere alla gente che il servizio sanitario regionale sia pessimo e che i cittadini ricevono prestazioni che farebbero meglio a cercare altrove.

Ma molto spesso si fa demagogia, perché certe affermazioni sono false, perché gli episodi di malasanità sono sporadici e perché nel complesso la sanità abruzzese è tutto sommato di buona qualità. E questo non siamo noi a dirlo. Fu l’allora ministro della Salute Umberto Veronesi ad affermarlo quando venne in visita all’Aquila e definì quello di diagnostica per immagini (Tac, Risonanza magnetica, in particolare) dell’Ospedale aquilano, “un servizio di eccellenza come lo erano altri servizi di altri ospedali abruzzesi”. Veronesi è uno scienziato che non ha peli sulla lingua.

Il suo giudizio sulla sanità abruzzese era positivo già prima che divenisse ministro e visitasse le strutture sanitarie della regione. Strutture sanitarie che si arricchiscono ogni giorno di più. A Lanciano, all’ospedale “Renzetti”, è arrivata da poco (per gli assistiti sarà operante soltanto dopo l’estate) una Risonanza magnetica di ultima generazione, che si aggiunge a quelle già in funzione all’Ospedale di Chieti e alla Facoltà di medicina della “D’Annunzio”. E’ una sanità all’altezza della situazione quella abruzzese.

Al Centro Trapianti di rene dell’Aquila sono stati fatti fino a otto interventi contemporaneamente. Sempre all’Aquila al reparto di Urologia il 30 per cento dei pazienti sottoposto a intervento chirurgico, arriva dalle regioni confinanti, in particolare dal Lazio. Segno che i chirurghi aquilani e le strutture del “San Salvatore” hanno buona fama. All’Ospedale di Ortona, dove sono state aperte tre nuove sale operatorie, gli interventi alla prostata vengono fatti utilizzando tecnologia laser, il che riduce i tempi di degenza postoperatoria a un paio di giorni.

Ed è all’altezza dei migliori ospedali italiani, la neurochirurgia all’Aquila, Teramo, Avezzano, mentre il reparto di ematologia dell’Ospedale di Pescara cura pazienti provenienti da tutto il paese. . “La nuova frontiera della sanità abruzzese – ha detto il Commissario straordinario per la Sanità e presidente della Regione Gianni Chiodi – è fatta da professionalità di alto livello e di strumentazioni diagnostiche ad elevata tecnologia. Per questo, va compiuto uno sforzo anche sotto il profilo della formazione e quindi dell’alta specializzazione del personale. Non a caso si sta lavorando anche in questa direzione”

Ed allora, quale malasanità, quale Abruzzo maglia nera? I giornali e la televisione hanno un difetto che è duro a morire: gonfiano le notizie, anche quando sono sbagliate. In alcune Asl, il problema è rappresentato dalle liste d’attesa che sono lunghe. Certo, non è un problema da poco, e non vale dire che altre regioni italiane non stanno meglio. Ma è un problema che si sta affrontando e che può essere risolto anche con l’aiuto degli utenti (spesso chi prenota, non si presenta all’appuntamento col medico e non disdice la prenotazione lasciando il posto ad altri). La bacchetta magica, tuttavia, non ce l’ha nessuno. E’ un’eredità pesante, quella delle liste d’attesa, che porta problemi difficili da risolvere in tempi brevi.

 

 

 

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10