L’AQUILA – Antonio Saia (Pdci) e Maurizio Acerbo (Prc) hanno sottoscritto una interpellanza nella quale chiedono spiegazioni delle “notizie apparse sulla stampa” secondo le quali “il Presidente Chiodi intende realizzare in Abruzzo i termovalorizzatori, utilizzando le professionalità e le tecnologie del CNR.

Rilevato che – scrivono i due consiglieri regionali – secondo il parere di molti studiosi i cosiddetti termovalorizzatori sono solo degli inceneritori di rifiuti. Tra l’altro la Commissione Europea ha diffidato l’Italia dal perseverare nell’utilizzo di questa parola avente la finalità di “condizionare l’impatto emotivo” dei cittadini, poco informati sugli inceneritori e sulle conseguenza che queste hanno per la loro salute”.

Saia e Averbo sottolineano che “Non esistono inceneritori sicuri: anche quelli dotati dei più moderni e sofisticati sistemi di filtraggio e di abbattimento delle emissioni riescono a trattenere soltanto una parte di quanto prodotto dalla combustione, ovvero il PM10 e PM5. Non esistono filtri o sistemi in grado di captare le particelle più insidiose per la salute umana, che vanno dal PM 2,5 fino al PM 0,01. Queste micro – e nanoparticelle inorganiche, composte da metalli pesanti eventualmente combinati con altri elementi (ossigeno etc.) riescono, attraverso gli alveoli polmonari, a passare direttamente nel sangue diffondendosi per tutto il corpo. L’organismo umano le riconosce come “corpi estranei” e le tiene sotto controllo fin quando il loro numero non diviene tale da “mandare in tilt il sistema immunitario”.

“Da qui possono scaturire malattie tumorali quali Sarcomi, Linfomi, Leucemie, Mielomi ed altri tipi di cancro, senza contare le altre malattie del sistema respiratorio quali Bronchiti croniche, asme ecc”. Ma dicono anche che “non è vero che gli inceneritori producono energia: al contrario, il ciclo della cosiddetta “termovalorizzazione” dei rifiuti è a bilancio energetico negativo, vale a dire che l’energia impiegata per la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio, il trattamento ed infine la combustione è inferiore a quella prodotta.

Ciò e dovuto allo scarso potere calorifico dei rifiuti rispetto ai combustibili fossili tradizionali (petrolio e carbone). Sarebbe più corretto, quindi, parlare di “Inceneritori a recupero energetico” in quanto essi non produco energia ma ne recuperano una parte”.

Quindi interpellano Chiodi per sapere se “la giunta regionale intende, realmente promuovere la costruzione dei termovalorizzatori (inceneritori) in Abruzzo; se ha già individuato le aree dove ubicare questi termovalorizzatori (inceneritori), e le discariche speciali dove smaltire i rifiuti tossici dell’incenerimento; qual è la situazione della raccolta differenziata in Abruzzo; se non ritengano più vantaggioso e salutare per i gli uomini e l’ambiente impegnarsi con i Comuni, con i Cittadini per una effettiva azione di promozione e realizzazione della raccolta differenziata; qual é la situazione in Abruzzo a riguardo del Sistema di Controllo della Tracciabilità del Rifiuto (SISTRI)”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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