L’AQUILA – Alle 13 una delegazione composta dai rappresentanti dei comitati e delle associazioni di cittadini che si oppongono alla realizzazione del gasdotto Adriatica sarà ricevuta dall’VIII Commissione della Camera dei Deputati (la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), presieduta dall’on. Angelo Alessandri (Lega Nord).

All’audizione parteciperanno rappresentanti della Regione Umbria, della Comunità montana Peligna, della Comunità montana del Catria e del Nerone e del Comitato No Tubo, nell’ambito della risoluzione 7-00518 Mariani sulla realizzazione del metanodotto denominato Rete Adriatica. Assenti, a quanto si sa, sia la Regione Abruzzo che gli enti locali.

“Nel corso dell’audizione” ha detto Leonello La Rosa, l’unico aquilano presente nella delegazione “esporremo le nostre ragioni e le motivazioni della nostra protesta. Io, in particolare, parlerò dei problemi legati alla sismicità dei territori su cui passa il tracciato del metanodotto (che si snoda lungo il crinale appenninico umbro-marchigiano-abruzzese, una zona, com’è noto, ad alto rischio sismico, n. d. r.). Inoltre presenteremo gli atti del convegno che si è tenuto all’Aquila l’8 Maggio scorso e altri documenti, come ad esempio una relazione stilata a Febbraio dall’Ingv, in cui si evidenziano tutte le criticità del percorso”.

Il tubo del gasdotto, che servirà a portare il gas della Libia e dell’Algeria da Sud a Nord, ha un diametro di 1,2 metri e va messo in una trincea a cinque metri sottoterra. Non solo. Esso avrà bisogno di una “servitù” – cioè di una fetta di territorio – per parte di 20 metri.

Il tracciato attuale tocca i parchi nazionali della Maiella, dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e il parco regionale del Velino – Sirente, oltre a una ventina di siti di interesse comunitari e di zone a protezione speciale (come il lago di Capaciotti e i boschi di Pietralunga).

Nonostante l’opera abbia ricevuto autorizzazioni parziali, sono già in corso i primi espropri dei terreni. All’Aquila, ad esempio, nelle ultime settimane si sono registrati casi di espropri nel paese di Aragno.

Secondo quanto riferito da alcune persone del posto, i metodi con cui gli emissari della Snam stanno conducendo le operazioni di esproprio sono più che discutibili, quasi al limite dell’intimidazione.

Una testimone racconta ad esempio che la contropartita economica per l’esproprio di un terreno è quasi sempre di poche centinaia di euro e che, nonostante ciò, nella maggior parte dei casi i proprietari (molti dei quali anziani) vengono comunque costretti ad accettare dietro la minaccia di espropri forzati.

(R. C. )

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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