L’AQUILA – Individuare le migliori tecnologie disponibili sul mercato mondiale per il recupero e la valorizzazione energetica dei rifiuti. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato dalla Regione Abruzzo e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che presenterà tre relazioni in base a cui saranno effettuate delle scelte che, una volta condivise, andranno nella programmazione regionale e saranno oggetto di attuazione da parte dei soggetti gestori provinciali.

L’iniziativa è stata presentata stamani a Pescara, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, l’assessore all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio, il direttore del Dipartimento Energia della Regione, Antonio Sorgi, e Mauro Chilante, del Cnr.

In particolare, le relazioni, che saranno presentate nei seminari organizzati nei quattro capoluoghi di provincia, si concentreranno su tre temi principali: gli aspetti giuridici complessivi; lo studio dei prodotti che provengono dal trattamento dei rifiuti e l’analisi di quelli a forte impatto abientale; lo studio del funzionamento degli strumenti tecnologici a minor impatto ambientale presenti oggi sul mercato.

I seminari, che saranno dei “momenti di approfondimento e confronto con i cittadini”, si svolgeranno il 9 settembre all’Aquila, il 16 a Pescara, il 23 a Teramo e il 30 a Chieti.

Chiodi: “Termovalorizzatori inevitabili”

ll presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, intervenendo in occasione della presentazione del protocollo d’intesa tra Regione e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), ha affermato che la termovalorizzazione e la valorizzazione energetica dei rifiuti sono “una fase del ciclo dei rifiuti inevitabile, considerata positivamente, non solo dalla legislazione italiana, ma anche da quella europea”.

“Così come bisogna produrre meno rifiuti – ha aggiunto il presidente -, così come bisogna aumentare la raccolta differenziata, così come bisogna, ovviamente, recuperare il massimo possibile, allo stesso tempo, per chiudere il ciclo dei rifiuti, è necessaria anche la valorizzazione energetica”.

“Io non voglio essere come la Bulgaria, che è 100% discarica – ha proseguito -, ma voglio essere come la Svezia, che è 50% raccolta differenziata e 50% valorizzazione energetica. E non mi venite a dire che i termovalorizzatori fanno venire il tumore: in Emilia Romagna ne hanno cinque – ha sottolineato – e i dati per quanto riguarda le patologie non sono migliori dell’Abruzzo, e ce li hanno da anni”

Richiamo alla responsabilità per Comuni e consorzi

Chiaro ed inequivocabile “richiamo alla responsabilità” da parte del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, verso gli enti, i Comuni o i Consorzi, “a cui la legge attribuisce il compito di fare determinate cose”, in quanto l’Abruzzo “non intende trovarsi nelle condizioni in cui si sono trovate altre Regioni e non ci si troverà”.

Nel caso di una mancata realizzazione della programmazione regionale, la Regione Abruzzo, ha sottolineato Chiodi, “a quel punto interverrà, ovviamente, e lo sottolineo, per evitare che un danno provocato dall’inerzia di Comuni e consorzi possa riverberarsi sui cittadini.

E’ un richiamo alla responsabilità e alla irresponsabilità dimostrata fino ad oggi – ha aggiunto – nel momento in cui stiamo parlando di risorse che rimettiamo nella programmazione, risorse che avrebbero già dovuto essere spese e che avrebbero dovuto dotare i nostri territori della necessaria infrastrutturazione”.

“Sono stato sindaco e so qual è il ruolo dei sindaci – ha concluso -, so qual è l’importanza delle loro determinazioni, so che non possono più ‘menare il can per l’aià e che devono prendere le decisioni che hanno voluto che fossero riservate ai sindaci e ai consorzi”.


Le reazioni politiche alle dichiarazioni di Chiodi. Fars (Rifondazione): “Inceneritore strada peggiore”

Marco Fars, segretario regionale PRC Abruzzo, risponde al presidente della regione Chiodi che sui rifiuti “sceglie la strada peggiore per fare fronte alla “irresponsabilità e inadempienza” degli Enti preposti alla realizzazione di un’impiantistica adeguata, che eviti l’emergenza rifiuti in Abruzzo”.

Per l’esponente comunista si “utilizza l’inerzia della stessa Regione, e degli ex-consorzi per promuovere la sua campagna ideologica a favore dell’incenerimento dei rifiuti. Tutto ciò senza la minima considerazione dell’inchiesta in corso che, al di là dei risvolti giudiziari, ha plasticamente portato a conoscenza degli abruzzesi quali interessi si celano dietro il business degli inceneritori”.

Dopo i referendum la strada da percorrere nel rispetto della volontà popolare, dice sempre Fars, “é quella di smantellare gli ex-consorzi, oggi tutti aventi forma di società per azioni (SpA), e di tornare alla gestione pubblica. Attraverso tale percorso la Regione si occupi di sbloccare i fondi previsti e i FAS per la realizzazione di un’impiantistica pubblica in Abruzzo a partire dal compostaggio che valorizzi la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero”.

“In Abruzzo dati i quantitativi di produzione dei rifiuti, se il sistema funzionasse, non ci sarebbe alcun bisogno di ricorrere all’incenerimento. E’ pertanto evidente che si cavalca l’inerzia e l’emergenza per interessi che nulla hanno a che vedere con gli obiettivi del Piano regionale Rifiuti in vigore”.

Fars chiude dicendo che “la Giunta Chiodi al posto di forzare gli Enti preposti alla realizzazione degli obiettivi di Piano ha tra i primissimi atti cambiato questi obiettivi, abbassando la soglia di raccolta differenziata prevista onde arrivare a passi spediti verso l’incenerimento. Più che la convegnistica sulle tecnologie per l’incenerimento è oggi necessario invece realizzare impianti di compostaggio ed implementare la raccolta differenziata per evitare il collasso delle discariche. Questa è la vera strada indicata anche dall’Europa che prevede solo come ultima istanza l’incenerimento”

Costantini (IdV): “Inceneritori solo extrema ratio”

Chiodi, prima di dire agli abruzzesi che la valorizzazione energetica dei rifiuti è una fase inevitabile del ciclo, dovrebbe anche dire loro che prima di poter procedere alla combustione dei rifiuti, l’Europa esige dagli Stati e dalle Regioni il rispetto di una precisa gerarchia degli interventi, che colloca prima “la prevenzione”, poi ” la preparazione per il riutilizzo”, poi ancora il “riciclaggio” e sono alla fine di questo processo, per la parte di rifiuto non riciclabile, il “recupero di altro tipo” ed al suo interno, anche il “recupero energetico” (Direttiva 2008/98/CE)”. Così il capogruppo dell’Idv alla regione Carlo Costantini.

“Se però nell’indifferenza di tutti si consente a Chiodi di dire agli abruzzesi esclusivamente che, siccome gli inceneritori sono previsti dalle Direttive Europee, gli inceneritori si faranno, di fatto si continua a consentirgli di deformare la verità a suo uso e consumo, come purtroppo da qualche tempo a questa parte si verifica con preoccupante frequenza. In fondo a Chiodi non occorrono conferenze stampa per comunicare quello che pensa: quello che pensa sugli inceneritori è scolpito nelle intercettazioni di Venturoni, relative alle inchieste sui rifiuti in Abruzzo; o in molti atti amministrativi del Comune di Teramo, soprattutto quelli relativi al rapporto con la TEAM. Basta andarseli a rileggere; il resto sono solo chiacchiere e propaganda”.

“Ma poiché l’emergenza si avvicina e l’Italia dei Valori vuole assumersi, come sempre, le proprie responsabilità – chiude Costantini – rivolgiamo a Chiodi l’invito a venire al più presto in Consiglio Regionale (sui rifiuti non è ancora Commissario!), per esaminare insieme quello che ha ricevuto in eredità e quello che ha fatto di concreto in questi 32 mesi di governo e per individuare, sempre insieme, tutti i rimedi possibili. Partendo, però, dai rimedi migliori per la salute e l’ambiente (prevenzione, preparazione per il riutilizzo e riciclaggio) e non da quelli peggiori (incenerimento), come vorrebbe fare”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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