L’AQUILA – La Regione non ha il potere di sciogliere l’Arta (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente della Regione Abruzzo) per una molteplicita’ di motivi.

Intanto perche’ la sua esistenza e’ stabilita ed imposta dalla legge nazionale (Legge n. 61 del 21 gennaio 1994) , varata in seguito all’esito del referendum di iniziativa popolare sui controlli ambientali che l’anno precedente aveva raggiunto il quorum e ottenuto oltre l’84% dei consensi. La legge nazionale impone l’istituzione dell’Anpa, – Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – e che ciascuna Regione e provincia Autonoma si doti di una agenzia per provvedere alla riorganizzazione dei controlli ambientali.

E poi perche’ l’Arta non e’ – come erroneamente viene detto e perfino scritto- un Ente strumentale della Regione. E cio’ in quanto: a) i suoi compiti (controllo degli inquinanti atmosferici, delle acque interne e marine, del ciclo dei rifiuti, dell’inquinamento elettromagnetico ecc..) sono definiti dalle leggi dello Stato (per le quali la regione esercita legislazione concorrente); b) perchei’ l’art. 117 della Costituzione dispone che “lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:[lettera s] ?tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”.

La Regione fa male, anzi malissimo, inoltre, a ritenere l’Arta un peso, e a mostrare insofferenza rispetto ai suoi livelli “minimi” di azione autonoma che deriva dalle funzioni di pubblico ufficiale e di polizia giudiziaria che l’Ente esercita nei controlli.

Ma L’Arta non nasce solo per occuparsi dei controlli, come i vecchi Presidi Multizonali, ma e’ (dovrebbe essere) molto di piu’. Il sistema italiano delle Agenzie Ambientali, infatti, costituisce una risorsa importantissima per il Paese sia per le funzioni di supporto tecnico rispetto all’azione degli Enti Locali e delle Regioni, che per la promozione dello sviluppo e dell’innovazione.

Le Province, ad esempio, hanno avuto assegnati compiti vastissimi in via amministrativa, perche’ l’ordinamento prevede il supporto delle Agenzie. Cosi’, in applicazione del principio europeo di sussidiarieta’, i Comuni hanno compiti inaffrontabili senza l’esistenza di strutture tecniche di supporto come quelle dell’Arta.

Nell’economia: oggi il conseguimento da parte delle imprese delle certificazioni di qualita’ internazionale ISO o europeo (Emas ed Ecolabel), ad esempio, che vede in Italia (ma non in Abruzzo) impegnate Regioni ed Agenzie a sostegno della produzione, della qualita’ ecologica del lavoro e complessiva del prodotto, e’ riconosciuto come uno dei fattori piu’ importanti per il recupero della competitivita’ e per la promozione dello sviluppo sia nelle manifatture che nei servizi.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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