L’AQUILA –  “Arrivano le sconfitte, le sentenze negative del Tar, le scadenze dei commissariamenti, le riforme non fatte, ripetute sedute sospese per mancanza di numero legale, il lavoro che non riparte. Cosa fa la maggioranza di centro destra? Pensa a praticare l’ennesima proposta. Dopo quarantuno anni dalla nascita della Regione Abruzzo, per la prima volta arriva in Commissione Statuto la proposta di introdurre la questione della fiducia sulle leggi regionali.” Ad affermarlo e’ il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro.

“Non basta – prosegue – che la Regionesia ipercommissariata su sanita’ e terremoto, ora non vogliono inciampi neanche sull’attivita’ ordinaria, per cui se si discute troppo una legge, la maggioranza pone il voto di fiducia e arrivederci democrazia. Il vero intento e’ spiegato dentro il parere dell’ufficio legislativo che non fa mistero e scrive: “Storicamente, Istituto della fiducia ha sempre assolto una duplice funzione: la prima, di natura politica, consiste nel ricompattare la maggioranza evitando, attraverso il ricorso al voto palese, spinte centrifughe in ordine all’indirizzo politico e manovre occulte contro l’esecutivo in carica. La seconda, invece, di carattere essenzialmente procedurale volta ad aggirare comportamenti ostruzionistici grazie all’inemendabilita’ del testo ed alla sua priorita’ nell’ordine di votazione” (firmato il funzionario e il direttore dell’ufficio legislativo).

“Che significa storicamente? – ironizza D’Alessandro – se storicamente la ghigliottina serviva a tagliare teste, oggi l’effetto del suo uso non cambierebbe, sempre di decapitazione parleremmo. Siamo alla fine dell’impero – conclude il capogruppo del Pd – di fronte a tutti i problemi che ha l’Abruzzo, questi signori pensano ai giochi di prestigio per tirare a campare.”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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