L’AQUILA – Il tribunale dell’Aquila ha disposto la confisca delle quote della società Albadoro srl nella quale secondo l’accusa della procura nazionale antimafia é nascosto uno dei tesori di Ciancimino senior.

L’esecuzione del provvedimento firmato dal giudice Giuseppe Romano Gargarella è stato eseguito nella prima mattinata dai Finanzieri del Gico, dalla polizia tribunale della Guardia di Finanza, dai carabinieri del Ros e del reparto operativo dell’ Aquila, con il supporto del servizio centrale investigazione criminalità organizzata della Guardia di Finanza di Roma (Scico).

Le quote societarie erano appartenenti a Nino Zangari della società Albadoro, Achille e Augusto Ricci. Il provvedimento del tribunale ha portato alla confisca delle quote societarie della Marsica plastica srl appartenente ad Achille Ricci anche questa società in odore di mafia.

I risultati dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale tra gli altri sono intervenuti il procuratore della Procura della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, che è anche procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, il sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia, Olga Capasso, distaccata all’Aquila dopo il sisma per rafforzare il pool contro le eventuali infiltrazioni della malavita organizzata e il sostituto della procura distrettuale antimafia dell’Aquila, Stefano Gallo.

Rossini ha sottolineato che si tratta del primo provvedimento di questo genere in Abruzzo, un provvedimento, l’acquisizione dei beni da parte dello Stato, che è indipendente dal sequestro penale di qualche anno fa. L’Albadoro srl è proprietaria del complesso turistico “La Contea” che si trova nel comune di Tagliacozzo (L’Aquila) ed è costituito da un moderno villaggio vacanze dotato di ristorante, piscina, campi da tennis e da calcetto, nonché terreni per un valore di circa due milioni e mezzo di euro

Rossini: “L’Abruzzo isola felice? Una favola”

“L’Abruzzo isola felice e’ una favola. Come in tutte le regioni italiane anche l’Abruzzo ha subito l’interesse e l’attenzione delle organizzazioni mafiose e questo anche per gli ingenti capitali pubblici legati al terremoto”. Lo ha detto il procuratore capo della repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, che e’ anche procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, nella conferenza stampa di questa mattina inerente la confisca di quote a societa’ in odore di mafia. “Stiamo combattendo da subito dopo il sisma per prevenire infiltrazioni e quindi azioni contro gli aquilani colpiti da una grande tragedia. Gli aquilani mi fermano per dirmi “grazie, non ci abbandonate” – ha aggiunto -. Appena si e’ pensato alla ricostruzione abbiamo subito attivato l’attivita’ per contrastare le infiltrazioni delle organizzazioni mafiose che in effetti fin dall’inizio si sono informate sui capitali pubblici per la ricostruzione. Stiamo lavorando e speriamo in risultati importanti, cioe’ di mettere in galera tutti coloro che svolgono attivita’ illecite, come del resto auspicano i cittadini onesti”

Il pm Stefano Gallo: “Faremo controlli a 360° su capitali sospetti”

“Colpire i soli beni di cui e’ certo il reimpiego e il riciclaggio di capitali illeciti non essendo l’Abruzzo terra di mafiosi, a noi interessa avere strumenti per controllare ingressi sospetti in societa’ abruzzesi. Controlleremo a 360 gradi i casi di ingressi di capitali sospetti in societa’ abruzzesi ed affineremo questo strumento snello”. Cosi’ il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila Stefano Gallo nella conferenza stampa ha commentato l’operazione che ha portato stamani alla confisca delle quote di due societa’ in odore di mafia operanti nella provincia dell’Aquila, esattamente tra Tagliacozzo e Carsoli, che hanno investito capitali riconducibili a Vito Ciancimino. Gallo ha spiegato che “tra la diverse misure di prevenzione antimafia, quella patrimoniale e’ innovativa ed efficace in quanto non richiede misure sul soggetto”. Rossini ha sottolineato che anche la procura nazionale antimafia, con la dottoressa Capasso, sta operando per raggiungere le finalita’ e risultati nella lotta alla mafia con la confisca dei beni e mandando in galera quelli che si trovano nel nostro territorio”. Il comandante provinciale della fiamme gialle della provincia dell’Aquila, Giovanni Domenico Castrignano’, ha sottolineato che il provvedimento del tribunale dell’Aquila “e’ la certificazione delle tesi investigative”

Olga Capasso: “Le imprese stiano attente a stringere rapporti di collaborazione”

“Avvertiamo con serenita’ industriali ed imprese che lavorano alla ricostruzione di fare molta attenzione nello stringere rapporti di collaborazione con altre grandi aziende di fuori citta’ o fuori regione”. E’ un appello ma nello stesso tempo un monito quello pronunciato dal procuratore capo della repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, che e’ anche procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, nella conferenza stampa sulla confisca di quote a societa’ in odore di mafia. “Basta il solo collegamento oggettivo per far scattare sequestri e confische anche ai loro beni. Come sottolinea il procuratore nazionale Grasso – ha continuato Rossini – le organizzazioni malavitose sono molto sensibili quando si vanno a colpire nel vivo i loro affari”. Il sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia Olga Capasso, fin dai giorni successivi il sisma distaccata all’Aquila per rafforzare il pool antimafia impegnato nel contrasto delle infiltrazioni mafiose, rafforza il messaggio di Rossini: “E’ importante che gli imprenditori abruzzesi che incautamente si sono messi d’accordo con aziende legate alla malavita organizzata, sappiano che la procura aquilana sta monitorando molto approfonditamente i collegamenti. Basta il collegamento oggettivo per sequestrare tutto”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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