L’AQUILA – “Se le mie figlie un giorno mi dicessero che sono lesbiche per prima cosa le manderei all’ospedale a fare gli esami del sangue per vedere se stanno bene e se c’e’ qualche problema, qualche patologia”. Il sindaco di Sulmona Fabio Federico, torna stasera, intervenendo alla Zanzara di Radio 24, sulle polemiche che lo hanno interessato in merito all’omosessualita’.

“Se fossimo tutti gay come faremmo a riprodurci? Madre Natura ci ha fatto cosi’ per un motivo, no?”. “Oggi ho subito un aggressione mediatica – ha detto, spiegando di aver ricevuto moltissime mail e messaggi di protesta – ma queste sono le regole della macchina del fango: il ministro Carfagna attraverso questa macchina c’e’ gia’ passata, quindi non avrebbe dovuto fare quelle dichiarazioni, e’ stata informata male. Oggi ho parlato con il suo portavoce, mi aspetto che lei faccia una precisazione”.

Costantini (IDV): “Il sindaco deve dimettersi”

“Penso che il Sindaco di Sulmona debba dimettersi per quello che ha dichiarato sull’omosessualita’.
E per agevolarlo lo informo che Peppino Ranalli, consigliere comunale a Sulmona dell’Italia dei Valori, sta gia’ preparando una mozione di sfiducia”. E’ quanto dichiara Carlo Costantini, capogruppo IdV alla Regione Abruzzo, dopo aver appreso delle dichiarazioni del sindaco Fabio Federico (PdL) sugli omosessuali. Federico, in un video, aveva definito gli omosessuali “un’aberrazione genetica”

“E penso anche – prosegue Costantini – che se c’e’ una persona che in questo momento debba farsi curare in Abruzzo sia proprio lui, e non certo gli omosessuali.
Quanto, invece, ai PACS ed alla rivoluzione che ha annunciato, nel caso in cui passassero, devo dirgli di prepararsi, perche’ l’Italia dei Valori gia’ da alcuni mesi ha presentato in Consiglio regionale una proposta di legge alle Camere finalizzata a riconoscere diritti alle unioni di fatto, anche omosessuali, non certo a curarli, come vorrebbe fare lui. Ed al piu’ presto l’IdV pretendera’ anche che venga discussa e votata”


La condanna del ministro delle pari opportunità Mara Carfagna e di Paola Pelino (PdL)

“Le frasi pronunciate e le teorie enunciate da Fabio Federico sono assolutamente inaccettabili”: é netto il giudizio del ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, sulle parole del sindaco di Sulmona che in un video pubblicato su Youtube definisce gli omosessuali “un’aberrazione genetica”. Parole “ancora più gravi – sottolinea il ministro – perché sortite da un uomo che ricopre un importante e delicato incarico pubblico”. “Nessuno – continua Carfagna – dovrebbe mai confondere il normale dibattito sulle iniziative legislative in discussione in Parlamento, le posizioni politiche dei singoli, con il rispetto che è dovuto a ciascun uomo e a ciascuna donna e che è garantito dalla nostra Costituzione. Un conto è esprimere la propria opinione, un altro è scadere in volgarità, provocazioni, offese e affermazioni antistoriche”. “L’Italia e il suo governo ripudiano ogni forma di discriminazione, razzismo e omofobia e sono impegnati a prevenirle e a contrastarle con atti e azioni concrete” conclude il ministro

Sento il dovere in qualità di parlamentare del PDL, nonché consigliere comunale di Sulmona, di associarmi alle parole del Ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, rispetto alle affermazioni del sindaco di Sulmona sugli omosessuali”. Lo afferma l’onorevole Paola Pelino. “Si tratta di affermazioni del tutto personali. Già da tempo, grazie al Ministro Mara Carfagna, si stanno affrontando questi temi proprio per evitare ogni forma di discriminazione”

Il segretario del PD abruzzese Paolucci: “Federico non è all’altezza di essere sindaco”

“Ancora una volta Federico dimostra di non essere all’altezza di essere sindaco di una citta’ dalle tradizioni secolari di tolleranza, accoglienza e di civilta’ come Sulmona. Farebbero bene lui e la sua maggioranza a trarne le dovute conseguenze”. Lo affermano il segretario regionale del Pd abruzzese, Silvio Paolucci, e il segretario cittadino di Sulmona Mimmo Di Benedetto. “Le dichiarazioni di Federico sono contro il buon senso e la ragionevolezza. Un sindaco che ha il compito di rappresentare tutti i cittadini – dicono Paolucci e Di Benedetto – non puo’ lasciarsi andare ad espressioni di questo tipo frutto di convinzioni personali molto discutibili, che rischiano di dare adito ad atteggiamenti discriminatori non accettabili in un Paese civile”

Il presidente di Eqaulity Italia aurelio Mancuso

“La risoluzione storica del Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’Onu approvata oggi a Ginevra, che intende promuovere l’eguaglianza degli individui senza distinzioni per le loro preferenze sessuali e che chiede inoltre uno studio sulle leggi discriminatorie e le violenze presenti nel mondo ai danni delle persone in ragione del loro orientamento sessuale, è la migliore e più autorevole risposta ai vaneggiamenti del sindaco di Sulmona”: è il commento del presidente di Equality Italia Aurelio Mancuso. “L’errore in cui non si deve cadere nel nostro Paese – aggiunge Mancuso – è di inseguire le dichiarazioni omofobe dei vari apprendisti stregoni della politica nazionale e locale. Chi si impegna sul terreno dei diritti umani e civili, grazie anche ai pronunciamenti delle istituzioni internazionali, deve concentrarsi nella promozione di leggi e strumenti concreti; solo così si isolano e si rendono non dannose posizioni anti-scientifiche e discriminatorie come quelle espresse dal primo cittadino di Sulmona”

Le precisazioni di Federico

“Non ho nulla contro gli omosessuali, che credo siano persone di spiccata sensibilità. Sono poi convinto che la sessualità vada vissuta in maniera personale”. Lo ha precisato oggi il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, dopo la bufera che si è scatenata sul video che riprendeva una sua intervista sui gay rilasciata a un’emittente locale. “In quell’occasione mi chiesero se preferivo avere un figlio omosessuale o etero – prosegue il primo cittadino – la mia risposta continua ad essere quella di tutti i genitori, credo, etero. Ho parlato di malattia, riferendomi al caso di eccesso di estrogeni e non vedo cosa ci sia di male. Io credo nei rapporti sanciti dalla natura e due donne o due uomini non possono avere figli. E per questo non sono affatto contrario alle coppie di fatto, ma sono in disaccordo con l’adozione dei figli da parte di coppie omosessuali”

Il chirurgo e santore del PD Ignazio Marino: “Intervenga l’ordine dei medici”

“Forse il sindaco di Sulmona non ha mai sentito parlare dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ e questo stupisce poiche’ anche lui e’ un medico. Oppure ignora che un organismo internazionale cosi’ autorevole e prestigioso ha definito, nel lontano 1990, l’omosessualita’ una ‘variante naturale della sessualita”, sottolineando quindi che essa non puo’ in alcun modo essere associata al concetto di malattia. E’ evidente che alla base di affermazioni come quelle del sindaco non vi siano dati scientifici ma solo gravi pregiudizi”. A dirlo il chirurgo e senatore del Partito Democratico Ignazio Marino, rispondendo a Fabio Federico (sindaco di Sulmona) che ha definito l’omosessualita’ una “aberrazione genetica” contro natura, una “patologia” che puo’ essere curata dalla medicina. “Spero – aggiunge Marino – che l’ordine dei Medici intervenga perche’ e’ preoccupante che il sindaco Federico sia iscritto a un ordine professionale e non conosca o non tenga conto delle affermazioni scientifiche della piu’ alta autorita’ internazionale in materia sanitaria”

L’Arcigay: “Dichiarazioni inaccettabili”

“Le affermazioni fatte dal sindaco PDL di Sulmona, Fabio Federico, in un video promozionale realizzato nell’ambito della scorsa campagna elettorale amministrativa, sono inaccettabili dal punto di vista di uno stato civile e incomprensibili a coloro che su tale civilta’ basano la propria vita ed il proprio operato. Il sindaco di Sulmona nel video fa una serie di affermazioni del tutto omofobe e tese a far intendere l’omosessualita’ come una malattia mentale, anzi, peggio ancora, come ‘un’aberrazione genetica”. Lo afferma Massimo Consoli ricordando che “Arcigay, nei giorni scorsi, ha inoltrato una lettera aperta a Fabio Federico, rammentando che l’omosessualita’ non e’ piu’ considerata una malattia, bensi’ e’ l’omofobia che egli stesso sta dimostrando, da considerarsi come tale. A tutt’oggi il sindaco sulmontino, non solo non ha ritirato e preso le distanze da quelle dichiarazioni, cosi’ come richiesto nella lettera aperta di Arcigay Consoli di L’Aquila e dalla Associazione UAAR abruzzese, ma ha addirittura confermato l’attualita’ di questa sua posizione nell’ambito di una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, datata 17 giugno, realizzata dal giornalista Marco Pasqua”. Alle esternazioni del sindaco Federico, risponde il Presidente Nazionale di Arcigay, Paolo Patane’: “Le dichiarazioni del sindaco di Sulmona – afferma – sono indegne e fuori dalla realta’ chiediamo che vengano immediatamente ritirate. Gay, lesbiche e trans pretendono rispetto e non e’ ammissibile che un sindaco-medico, che evidentemente avrebbe fatto meglio a passare piu’ tempo sui libri, si lasci andare a dichiarazioni omofobe, offensive e prive di qualsivoglia valore scientifico. Proprio per arginare la diffusione di omofobia e odio contro gli omosessuali – aggiunge Patane’ – e’ urgente l’approvazione dell’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia. Quanto al sindaco omofobo chiediamo come abbia fatto ad ottenere una laurea in medicina”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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