L’AQUILA – “Chiodi, sui poteri di Commissario, sta barando. E lo sa!”. E’ quanto afferma il vice Capogruppo regionale dell’IdV, Cesare D’Alessandro. “Ne e’ anche pienamente cosciente perche’, prima di perdere otto cause al TAR Abruzzo, ha fatto approvare una legge regionale di modifica al Piano Sanitario del 2008; ma nonostante questa approvazione, e’ stato smentito dal TAR, al quale Chiodi (sic!) ha attribuito la colpa di occuparsi solo di questioni di diritto amministrativo e non economiche (e ci mancherebbe altro). Ancora, Chiodi sa o dovrebbe sapere”, prosegue il Consigliere dell’IdV, “che il Piano di rientro dal deficit sanitario e’ ‘fratello siamese’ del Piano Sanitario, per cui qualsiasi provvedimento per la sua modifica puo’ essere assunto solo mediante legge. E cosi’ fra qualche mese la Regione Abruzzo potrebbe essere invasa da centinaia di ricorsi al TAR, con richieste di risarcimento e ristoro da parte dei ricorrenti e, quindi, il rischio di salassi inimmaginabili per le casse regionali. Chiodi, nella sua qualita’ di commissario, ha avuto dal Governo i poteri per applicare il Piano di rientro e nulla di piu’; neanche il Governo avrebbe potuto attribuirgli alcun potere legislativo. Per dettato Costituzionale soltanto al Governo nazionale – che non puo’ delegarlo – spetta il potere della decretazione d’urgenza, con atto che deve essere ratificato in Parlamento entro 60 giorni, pena la decadenza. Dunque Chiodi, arbitrariamente, ha avocato a se’ un potere legislativo che la Costituzione assegna solo e soltanto al Consiglio regionale, che non puo’ essere sospeso, a Costituzione vigente, da nessuna legge o decreto che dir si voglia. Credo infine”, conclude Cesare D’Alessandro, “in merito all’interpretazione di Chiodi sulla asserita ‘dinamicita” della legge di approvazione del Piano, che abbia confuso le leggi della fisica con quelle del nostro ordinamento, rappresentando solo il parto di una fantasia senza limiti, frutto anche di qualche interessato consiglio di cui il nostro Governatore non riesce a fare a meno”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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