L’AQUILA – Dopo tre udienze di fuoco in cui a rispondere alle accuse mosse dal pm della Procura della dell’Aquila, Fabio Picuti, sono arrivati in città avvocati penalisti di caratura nazionale (come Coppi e l’ex ministro Biondi), il Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, dopo un’ora di camera di consiglio, ha rinviato a giudizio i sette componenti della commissione Grandi Rischi con l’accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni: si tratta di Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi; Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile; Enzo Boschi, presidente dell’Ingv; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case; Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova; Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile, ieri tutti assenti.

L’udienza, in composizione monocratica, è stata fissata per il 20 settembre. Soddisfazione è stata espressa dai familiari delle vittime del terremoto, un po’ meno dagli avvocati difensori degli imputati che hanno annunciato “battaglia” in sede processuale.

Il verbale redatto subito dopo la riunione del 31 marzo 2009 nel quale si riteneva poco probabile un forte terremoto è il punto nodale di tutta l’indagine e di conseguenza del rinvio a giudizio e per i pm sarebbe carente. Si contesta “una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attività della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico”.

“Sono state fornite dopo la riunione” si legge nel capo di imputazione “informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell’attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione”. Secondo i pm gli imputati “sono venuti meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro funzione” anche sotto il profilo dell’informazione. Queste notizie rassicuranti “hanno indotto le vittime a restare nelle case”

I COMMENTI DELLE PARTI:

“Questo e’ appena l’inizio di un processo – ha detto l’avvocato ed ex ministro, Alfredo Biondi, legale di Claudio Eva – perche’ la prova si fonda in dibattimento, ci batteremo per raggiungere quella prova che per me c’era ma questo giudice ha deciso diversamente ed io mi inchino al suo volere”.

“Noi speravamo in qualche cosa di piu’ – ha detto l’avvocato Coppi, legale di Selvaggi – comunque come tutti sanno l’ordinanza di rinvio a giudizio non e’ una sentenza di condanna e quindi riapriremo il discorso a settembre”. Alla domanda da parte dei giornalisti se lo stesso Coppi si attendeva da parte del Gup il rinvio a giudizio, il legale ha replicato: “Ritenevamo che qualche distinzione poteva essere gia’ fatta in questa fase”.

Visibilmente commosso, il medico Vincenzo Vittorini, tra i fondatori del Comitato “309 Martiri“, che nel devastante sisma di due anni fa ha perso la moglie e la figlia: “E’ cominciato il lungo tragitto che deve condurre alla verita’ dei fatti – ha detto il medico che si e’ costituito parte civile nel processo che si andra’ a discutere il 20 settembre – noi vogliamo sapere perche’ non ci e’ stata data la capacita’ quella notte, quei giorni, di scegliere. Sotto un certo punto di vista – ha proseguito – il rinvio a giudizio e’ amaro perche’ ti fa capire che qualcosa si poteva fare.

Sta venendo fuori un’altra problematica seria – ha detto ancora Vittorini – cioe’ il coinvolgimento totale degli Enti come Comune, Regione, Provincia, probabilmente anche del Dipartimento di protezione civile, dove sono stati tirati in ballo in uno scarica barile che pone ombre gravissime su quello che forse poteva essere fatto a tutti i livelli.

E’ una cosa su cui noi andremo a fondo su tutto. Le parole che sono state dette dagli stessi avvocati difensori degli imputati riguardo l’operato di questi Enti, pesano come macigni, inizia una battaglia non per vedere in galera qualcuno ma per arrivare alla verita’ di quello che e’ successo e far si’ che possa cambiare la mentalita’ ed evitare che simili tragedie possano verificarsi in altri parti d’Italia”.

Per l’avvocato Wania Della Vigna, uno dei legali di parte civile, “Oggi e’ una data importante nella storia della giurisprudenza in quanto per la prima volta vengono tratti a giudizio componenti di una commissione scientifica che aveva il dovere giuridico di valutare attentamente il rischio sismico. A ciascuno di loro – ha proseguito – era noto che L’Aquila era una zona sismica, erano noto a ciascuno di loro che c’erano stati terremoti distruttivi preceduti da sciame sismico, era noto la vulnerabilita’ di molti edifici del centro storico e dei paesi limitrofi, tutto avrebbe dovuto indurre ad una diversa valutazione del rischio che non vuol dire certo prevedere il terremoto.

Invece dalle loro dichiarazioni – ha detto ancora l’avvocato Della Vigna – e’ emerso un messaggio rassicurante che ha indotto molti a scegliere di restare nelle proprie abitazioni tipo casa dello studente ove hanno trovato la morte otto studenti e alcuni subito lesioni, di qui la condotta penalmente rilevanete che sara’ portato al vaglio del magistrato giudicante. Oggi e’ altresi – ha concluso il legale di parte civile – una data storica per L’Aquila perche’ si iniziera’ a dare una prima risposta ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime del 6 aprile del 2009″.

 

BOSCHI (INGV), NON ME L’ASPETTAVO HO FATTO MIO DOVERE
“Io ho sempre fatto il mio dovere, non me l’aspettavo. Sono molto colpito, non ho voglia di aggiungere altro”. Cosi’ Enzo Boschi, presidente dell’Ingv, commenta la notizia del rinvio a giudizio dei sette componenti della commissione Grandi Rischi (tra cui lo stesso Boschi) con l’accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni in relazione al mancato allarme per il terremoto dell’Aquila.


TERREMOTO: GIULIANI, FATTO STORICO; IL MONDO CI STA GUARDANDO
“Si tratta di un fatto storico, avvenuto in un momento in cui il mondo scientifico ci sta guardando, lo posso assicurare, si tratta di una vicenda giudiziaria che fara’ cambiare atteggiamento tra coloro che hanno responsabilita’ e altri che vogliono essere protetti, tutelati”.

E’ questo il commento dello studioso aquilano Giampaolo Giuliani (ricercatore nel campo della fisica terrestre e della sismologia) alla notizia del rinvio a giudizio il 20 settembre dei sette membri della Commissione grandi rischi, accusati di omicidio colposo plurimo e lesioni in riferimento al terremoto avvenuto all’Aquila il 6 aprile 2009.

“Io speravo a questo epilogo giudiziario – ha detto all’Agi lo studioso – perche’ non ci fa perdere fiducia nella giustizia, quello di oggi e’ un fatto storico, in quanto sono stati commessi errori, e’ una risposta agli uomini che hanno subito perdite. Non e’ mai accaduto – ha proseguito Giampolo Giuliani – che su un fenomeno fisico fosse stata accertata una certa responsabilita’ di chi era preposto all’incolumita’ delle persone”.

 

IDV,BENE MAGISTRATURA MA SILENZIO GOVERNO INACCETABILE
“Esprimo profondo apprezzamento per il lavoro della magistratura, che ha svolto con autonomia e professionalita’ un’indagine delicata e complessa. Senza entrare nel merito delle responsabilita’ personali, alla richiesta di rinvio a giudizio per gli esponenti della Commissione Grandi Rischi si aggiunge tristemente il silenzio omissivo del Governo Berlusconi, che non ha mai fornito risposta sulla trasparenza dei comportamenti pre e post terremoto”.

Lo afferma il senatore dell’Italia dei Valori Alfonso Mascitelli. “Di fronte a ben otto interrogazioni – aggiunge – l’Esecutivo non ha ritenuto di dover fornire alcun chiarimento utile all’accertamento della verita’ sulla tragedia del 6 aprile. In particolare, e’ necessario fornire risposta alla incompatibilita’ del ruolo esercitato da prof. Gian Michele Calvi, uno dei rinviati a giudizio, come direttore lavori del progetto Case. e contemporaneamente presidente dell’Eucentre di Pavia, dove sono collaudati gli isolatori sismici. La giustizia fara’ il suo corso, ma – conclude Mascitelli – e’ inaccettabile che il Governo continui nella sua strategia del silenzio”.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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