L’AQUILA -Samanta Di Persio scrittrice aquilana, Giovedì 12 Maggio alle ore 18:00, presenta “La pena di morte italiana” (Rizzoli). L’appuntamento che si terrà nella Biblioteca di Piazza d’Arti, in via Ficara (nei pressi dell’ospedale S. Salvatore) rientra negli “INCONTRI DI PRIMAVERA IN BIBLIOCASA”, organizzati dall’Associazione “Bibliobus L’Aquila” in collaborazione con il Circolo Arci Querencia.

Nel libro “La pena di morte italiana” un crudo racconto di troppe morti sospette, Samanta di Persio ricostruisce, attraverso verbali e testimonianze dei famigliari, gli episodi più inquietanti, fa il punto sulle indagini in corso e denuncia il silenzio delle istituzioni. Perché l’Italia per legge non ammette la pena di morte e la tortura, ma forse le tollera quando avvengono dietro le sbarre. Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi sono morti in circostanze oscure dopo l’arresto da parte delle forze dell’ordine. Casi ormai emblematici che grazie allo sforzo delle famiglie sono arrivati in tribunale. Ma per poche storie che hanno conquistato le prime pagine dei quotidiani, ce ne sono molte altre che l’opinione pubblica ha dimenticato o ignorato. Come quella di Niki Aprile Gatti, arrestato per una frode informatica in cui è coinvolta la società dove lavora. Unico tra i 18 accusati, accetta di collaborare, e cinque giorni dopo viene trovato impiccato in prigione. Come può un laccio da scarpe aver retto il peso di un ragazzo di 92 chili?

Insieme all’autrice interverranno: Fabrizio Mancini per Amnesty International (gruppo 170 L’Aquila) e Mariella Zotti testimone del libro. Il marito di Mariella fu fermato in autostrada, in curva nei pressi di una galleria, da parte di un maresciallo della Guardia di Finanza in borghese. L’uomo scese dalla macchina e venne investito da una bisarca. Tanti dubbi, tante omissioni.


Samanta Di Persio scrittrice. Collabora con Articolo 21, Caduti sul lavoro, Micro Mega, Cado in piedi. Ha scritto “Morti bianche” e “Ju tarramutu. La vera storia del terremoto in Abruzzo”

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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