ABRUZZO – Clima politico che si fa insostenibile e parlamentari di vertice che iniziano a subire le prime minacce. E’ l’allarme dei senatori abruzzesi Filippo Piccone, Fabrizio Di Stefano e Andrea Pastore (Pdl) che, in una conferenza stampa, parlando della situazione dell’ultimo periodo, auspicano che si possa tornare “a parlare dei problemi e a confrontarsi seriamente sugli stessi e sui programmi”. Il senatore e coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, afferma che “a Roma i parlamentari di vertice cominciano a subire minacce. Nel ’92-’93 è successa più o meno la la stessa cosa – dice -. Ho l’impressione che si stia alimentando questo tipo di attività”. Per Pastore, che parla di un generale “imbarbarimento della vita politica”, si è instaurato un “sistema per cui gli esponenti del centrodestra sono visti come ‘demoni da abbattere’. Si creano tanti demoni – dice -che possono essere oggetto di ritorsioni anche violente”. Il senatore richiama anche la stampa, invitando ad evitare “titoli ed espressioni che possano portare a situazioni ingovernabili”. Su un terreno già interessato negli ultimi anni dal qualunquismo, dice ancora Piccone, “si sta costruendo un terreno molto più aggressivo che potrebbe sfociare in qualche cosa di brutto che bisogna evitare a tutti i costi. Si sta creando un clima che non piace e preoccupa – aggiunge – e che allo stesso tempo fa pensare che l’opposizione non abbia argomenti per fare politica. Non contestano l’attività vera – conclude -, sono solo strumentalizzazioni, pura demagogia”.
Filippo Piccone interviene inoltre sulla stabilizzazione dei precari Asl e dice: “Stabilizzare per legge i precari non è possibile, ma se lo fosse, sarebbe giusto precludere ai giovani la possibilità di fare concorsi perché i precari devono avere la priorità? Secondo me no”. Per Piccone “gli stessi precari, che con me parlano, dicono che vogliono giocare la loro partita partecipando ai concorsi. Ad ogni precario – aggiunge – corrisponde un giovane che ha studiato anni, con i suoi sogni. Io credo che sia meglio il concorso pubblico – conclude -: chi è più bravo vince”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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