L’AQUILA – È quello che è accaduto nella clinica Oculistica dell’Ospedale San Salvatore ai Proff. S. Di Staso, L. Sabetti, P. Iorio e da alcuni anni alla Dott.ssa I. Greco. Si tratta di specialisti, al pari dei colleghi ospedalieri, altamente qualificati che hanno contribuito in un lungo ventennio e un ammirevole lavoro di squadra con tutto il personale medico ed infermieristico a tenere alto il nome dell’oculistica aquilana oltre che il numero di prestazioni sanitarie erogate e sicuramente importanti per gli amministratori del nosocomio. Il problema vero che sfugge al cittadino, utente di questa qualificata organizzazione, è che il suddetto personale universitario ha sempre lavorato a vario titolo ma gratis e che dal 2004 è stato collocato in un limbo di “personale in convenzione a titolo gratuito in attesa di convenzionamento a pieno titolo”. Ogni anno questa convenzione gratuita viene rinnovata con grande fatica da parte della ASL e grandi pressioni da parte dell’Università che ha a cuore, per il proprio personale, la possibilità di svolgere l’attività clinica che è inscindibile da quella di ricerca e di supporto alla formazione degli studenti del corso di Laurea in Medicina e quelli delle Scuole di Specializzazione. Il cittadino utente non sa che l’integrazione stipendiale che la ASL dovrebbe corrispondere al personale universitario è di poche centinaia di euro e che tale integrazione si riduce, nel tempo, fino a zero per effetto degli incrementi previsti dall’avanzamento di carriera corrisposti dall’università. Perché non offrire dignità lavorativa, pari trattamento e reale collaborazione all’istituzione universitaria alla quale dovrebbe essere riconosciuto un ruolo rilevante nella cultura e nell’economia della nostra città?
Alla luce di quanto accade, il cittadino utente non può stupirsi se professionisti affermati e tenuti fuori dalla porta accettino l’offerta di un dignitoso collocamento, nel caso specifico rappresentato dalla ASL di Teramo che ha saputo cogliere con lungimiranza manageriale quella che è una reale opportunità anche in termini di economia aziendale.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad una polemica infernale tra sanità aquilana e università in cui qualcuno grottescamente ha tentato di ribaltare ruoli e responsabilità. In realtà questa è una storia antica che ha visto in passato altri attori: altri Rettori, altri Presidi e altri Direttori Generali di ASL. Ma gli attori attuali hanno la reale possibilità di dimostrare tutto il loro attaccamento all’interesse per l’economia della città e della salute dei cittadini realizzando quello che altri non hanno voluto o saputo fare. Il progetto è semplice i costi sono irrisori, nessuno di noi vuole abbandonare quella che è la nostra città ma questa città non deve tenerci fuori dalla porta altrimenti il depauperamento culturale ed economico sarà inevitabile. Gli amministratori non si nascondano dietro falsi problemi poichè il cittadino utente giudica facilmente la concretezza dei risultati.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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