L’AQUILA- Si è concluso il ciclo di Assemblee cittadine tenute sotto l’unificante titolo “ Il piatto è servito: le responsabilità della mancata ricostruzione”. Nei cinque incontri a cadenza settimanale si è affrontato lo scottante tema del mancato avvio della ricostruzione nei Centri storici dell’Aquila e del Cratere sismico. Incontri abbinati ad altrettanti mini-eventi culturali che hanno visto come protagonisti video maker, artisti, poeti e musicisti, con opere creative ispirate direttamente al terremoto.

Quale promotrice e organizzatrice della partecipata iniziativa, l’Assemblea Cittadina ha inteso fare il punto della critica situazione in cui tuttora versano decine di migliaia di aquilani, a circa quattro anni dalla catastrofe, avvalendosi del qualificato apporto di urbanisti, ingegneri, architetti, docenti universitari, presidenti degli ordini professionali. Questi i principali  argomenti affrontati dai numerosi relatori e ampiamente dibattuti fra i cittadini presenti,  che li hanno sviscerati nelle loro varie sfaccettature:

IL DECRETO ATTUATIVO DEL DL BARCA

E’emersa una promiscuità tra norme di livello nazionale (come quelle sismiche o Ministeriali) e norme urbanistico pianificatrici , proprie del livello comunale e regionale, con conseguente incertezza delle varie procedure amministrative, a tutto danno dei cittadini. Le stesse “schede parametriche”, anziché rappresentare una panacea per tutti i mali verificatisi, potrebbero, secondo gli intervenuti ordini professionali, potenzialmente costituire  un freno ad un più spedito e non rinviabile processo di ricostruzione.

  •    LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

S:  Sono stati posti a confronto il Piano OCSE (L’Aquila 2030) e il non vincolante Piano Strategico comunale (L’Aquila 2020) , evidenziandone i numerosi punti deboli ed avanzando concrete proposte di intervento, tra cui il varo di una serie di schede- progetto immediatamente cantierabili.

  • IL PIANO DI RICOSTRUZIONE COMUNALE

:   Si è rilevata tutta la sua  fragilità operativa, data l’incertezza delle procedure tecnico-amministrative e la sostanziale carenza di supporti finanziari. Si è inoltre invocata  l’immediata costituzione di un Ufficio comunale ad esso dedicato che lavori in perfetta  sussidiarietà con Regione e Provincia.

  • LA VARIANTE  DI SALVAGUARDIA E ASSESTAMENTO

 si Si è reclamata la tempestiva adozione di una “variante di salvaguardia e assestamento” al Piano Regolatore Generale che potrebbe dare in tempi brevi (120/180 giorni) una prima risposta organica, nonché una decisiva accelerazione all’inadeguato ”  Piano di ricostruzione”, sino a qui proposto dall’Amministrazione civica.

  • LA RICOSTRUZIONE DEI CENTRI STORICI

 si Si sono denunciati i clamorosi ed ingiustificati ritardi nella ricostruzione del Centro Storico dell’Aquila, delle frazioni e degli altri Comuni del cratere sismico. Per quanto riguarda la città capoluogo di regione, è improcrastinabile rilevare e conoscere l’entità finanziaria dei progetti già presentati (anche per la periferia) e non ancora definiti; le risorse effettivamente disponibili ed i criteri della loro destinazione (edifici pubblici e privati, spese pregresse per puntellamenti ecc.). Si è rilevata, inoltre, l’assoluta necessità si adottare un non più rinviabile crono programma annuale che consenta scientificamente di conoscere quali edifici e dove saranno ricostruiti; quanti cittadini rientreranno nelle loro case; quanti uffici pubblici, esercizi commerciali e servizi verranno ricollocati, in modo da avere un piano esaustivo dei futuri interventi.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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