Un casco ad alta tecnologia, l’emissione di ultrasuoni focalizzati su punti specifici del cervello, il tremore che cessa all’istante mentre il paziente torna a gestire i movimenti della mano. É la procedura per eliminare il tremore causato dal Parkinson, che viene praticata all’ospedale di L’Aquila, tra i pochissimi centri specializzati in Italia: oggi è stato raggiunto il traguardo delle 200 prestazioni in 5 anni di attività. Un risultato “di grande impatto, concreto e simbolico, frutto della programmazione della direzione aziendale guidata dal manager, Ferdinando Romano”, che è stato illustrato oggi all’ospedale aquilano, alla presenza dei vertici Asl 1 Abruzzo.
    Sono interventi, tra gli altri, oltre a Romano, il direttore sanitario aziendale, Alfonso Mascitelli, la prof.ssa Alessandra Splendiani, direttore del reparto di neuroradiologia, il prof.
    Ernesto Di Cesare, direttore della radiologia universitaria, il prof. Carmine Marini, direttore di neurologia, Giuseppe Calvisi, direttore del dipartimento dei servizi, unitamente ai dirigenti medici Francesca Pistoia, Alessia Catalucci, Federico Bruno e Monica Anselmi e al rappresentante dell’associazione Tremori ETS, Luca Savarese.
    Alcuni pazienti hanno portato la loro testimonianza sull’efficacia delle cure a cui sono stati sottoposti all’Aquila. “L’investimento nell’innovazione tecnologica”, spiega il manager Romano, “,come dimostra il trattamento contro il Parkinson dell’ospedale aquilano, è una delle leve cruciali per rendere sempre più attrattiva l’offerta sanitaria e per rispondere ai crescenti bisogni degli utenti. Tecnologia, professionalità e organizzazione sono le parole d’ordine per proporre un modello di sanità sempre più efficiente e al passo coi tempi”.

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