di Patrizia Santangelo

Il sostituto procuratore del pool di Gratteri incontra gli studenti dell’istituto Comprensivo Cesira Fiori San Demetrio-Rocca di Mezzo. Il suo romanzo, “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”, dedicato a preadolescenti ed adolescenti, è un  messaggio profondo di coraggio e di speranza.

La palestra comunale di Rocca di Mezzo è gremita  di ragazzi, che non vedono l’ora di dare un volto alla Lara del libro, la ragazza che affronta con coraggio i soprusi di Totò, figlio di un mafioso. Sono letteralmente magnetizzati dalle parole del pm Frustaci, che corrono lungo i ricordi   della sua adolescenza,  della sua bellissima Calabria sporcata dalla mafia e di quell’incontro a scuola con Gherardo Colombo: un’esperienza che le cambiò la vita. Colombo, il pm di Manipulite, il  giudice istruttore del caso Ambrosoli, il pm che scoprì gli elenchi della P2 di Licio Gelli,  un giorno si recò nel liceo frequentato dalla Frustaci e dal quel giorno la sua vita cambiò: la sua  anima fu rapita  e le sue scelte compiute. Quella Annamaria Frustaci quattordicenne che nel suo volume autobiografico, (donato ai ragazzi dal Sindaco di Rocca di Mezzo e di San Demetrio Ne’ Vestini),  si chiama Lara e voleva fare la reporter, dopo l’incontro con Colombo decise di riempire la sua vita di un senso importante: combattere con tutte le sue forze la mafia che soffocava, e soffoca, la sua splendida terra.  I ragazzi, che il suo libro lo hanno letto tutto d’un fiato, la ascoltano con attenzione. Non vedono l’ora di farle domande, di farsi raccontare com’è la vita di un  pm  sotto scorta, di sapere che fine ha fatto Totò e perché la Calabria non è una terra per donne. 

La Frustaci decide di scendere dal palco ed avvicinarsi a loro. Risponde con pazienza e trasporto ad una ad una alle tante domande che i ragazzi le rivolgono timidamente. A chi le chiede che cosa può fare in più lo Stato oggi per aiutare il coraggioso lavoro dei magistrati, risponde che “una delle risorse più importanti per il contrasto alle mafie è proprio l’investimento nell’istruzione e nella cultura, perché l’humus su cui cresce la mafia è proprio l’ignoranza; i magistrati potrebbero essere aiutati dallo Stato con buone leggi ed una congrua durata dei processi; con  maggiori risorse umane  e  mezzi consoni alle forze dell’ ordine”. E rivolgendosi ai ragazzi prosegue: “Quel che facciamo oggi  qui, tutti insieme, è  l’architrave della nostra società e soprattutto del vostro futuro. Dovete essere prima di tutto dei bravi cittadini – prosegue – solo così oggi possiamo scrivere, insieme, il presente e il futuro. E anche per chi ha sbagliato in passato non è mai tardi per voltare pagina, scegliendo di percorrere la strada della giustizia e della legalità”. Ribadisce più e più volte ai ragazzi, quasi a volerlo imprimere nelle loro menti: “Voi siete le scelte che fate”.  Il volume, edito da Mondadori e scritto in occasione del trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, ha per la Frustaci lo scopo di radicare la memoria di quanto accaduto nella coscienza delle nuove generazioni perché “deve esserci una rivoluzione culturale e il cambiamento deve partire anche dalle scuole”. I lavori sono stati conclusi dal dirigente scolastico, Antonio Lattanzi, che ha ribadito quanto “la scuola sia spesso l’unica agenzia educativa in un territorio” aggiungendo che   “l’alleanza scuola-famiglia è  importantissima per una sana crescita dei nostri giovani e per la costruzione di società sempre migliori”.  Il magistrato si commuove quando, a margine della giornata, i ragazzi le consegnano un quadro realizzato  dai ragazzi delle classi terze, supervisionati dal prof. d’arte,  Eutizio Crudele: nel quadro ci sono  i volti di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Giuseppe Impastato e Giancarlo Siani.

Molti i rappresentanti istituzionali che hanno partecipato alla presentazione del libro e che hanno rivolto parole molto significative ai ragazzi presenti in sala: dott.ssa Cinzia Teresa Torraco – Prefetto della città di L’Aquila; dott. Enrico De Simone, Questore di L’Aquila; Colonnello Nicola Mirante, Colonnello provinciale dell’Arma dei Carabinieri; Colonnello Cosimo Lamanuzzi, Comandante provinciale della Guardia di Finanza dell’Aquila; dott.ssa Cecilia Angrisano, Presidente del Tribunale per minorenni di L’Aquila; dott. Alberto Sgambati, Procuratore Generale ff Avvocato Generale della Corte di Appello di L’Aquila; dott. Davide Mancini, Procuratore della Repubblica del Tribunale dei Minori di L’Aquila; dott. Andrea Pelliccione, Commissario Capo Tecnico-Psicologo Questura di L’Aquila; dott. Antonio Lattanzi, Dirigente scolastico IC Cesira Fiori; dott. Antonio Di Bartolomeo, sindaco di S.Demetrio Ne’ Vestini; dott. Roberto Santangelo e dott. Pierpaolo Pietrucci, Consiglieri regione Abruzzo; dott. Mauro Di Ciccio, Sindaco di Rocca di Mezzo ed organizzatore dell’evento

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