TORNIMPARTE – E’ tornato da ieri a svettare sulla cancellata della chiesa di San panfilo, a Villagrande, “ju fajittu”, il rigoglioso ramo di faggio sbocciato, esposto come facevano un tempo i pastori, in attesa che, nella notte di domani, domenica 30 aprile, venga issato sul sagrato della chiesa di San Panfilo anche il ‘calenne’, la pianta alta e sana, robusta e forte che simboleggia, nell’antico rito di origini longobarde da secoli ripetuto a Tornimparte, la fine dell’inverno, la primavera che incalza, la vita che affiora dalla dura china invernale. “Ju faittu” svetta dalle 8 di ieri mattina, a posizionarlo, come ogni anno, è il depositario della tradizione Vincenzo Gianforte: è il primo atto della festa che il paese si appresta a vivere e organizzata con un gioco di squadra che ha coinvolto cittadini, pro loco, giovani e meno giovani, amministrazione comunale e associazioni: una manifestazione che vede insieme, per una coincidenza temporale, la festa della Liberazione, le celebrazioni del santo patrono San Panfilo (sabato 28 aprile), la ricorrenza del rito deiju calenne e, lunedì, anche la giornata dedicata al lavoro.

Ieri pomeriggio, dunque, l’ultimo appuntamento dei tanti proposti dall’Anpi di Tornimparte per il 25 Aprile, con la presentazione del nuovo libro di Giovanni De Blasis, ‘La Liberazione. Resistenti e collaborazionisti nella provincia dell’Aquila 1943 – 1946’ (Textus). “De Blasis – spiega l’Anoi – si è soffermato sul ruolo della banda della Duchessa, illustrando alcuni documenti di archivio e ponendo particolare attenzione sugli episodi di ‘resistenza umanitaria’: gli episodi di sostegno e accoglienza di partigiani, prigionieri alleati, sbandati, profughi, che sono, purtroppo, troppo poco noti. Ancora una volta ne emerge un territorio che fece, silenziosamente e determinatamente, la sua parte. Recuperare l’impegno civico di allora resta il nostro principale impegno”.

Ma questi sono i giorni, soprattutto, del rito dell’ ‘Albero del maggio’. La tradizione secolare è molto sentita nel paese da sempre vocato alla natura, alle sue attività, alla pastorizia, alla seppur grama agricoltura. Per quanto riguarda il programma del ‘Maggio’, domenica 30, “alla ventunesima ora – spiega Gianforte – avverrà la preparazione e la vestizione dei ‘maggiaioli’. Si parte per il bosco a incontrare la pianta prescelta. A mezzanotte ‘ju calenne’ verrà innalzato davanti al sagrato della chiesa di Villagrande, un’azione che avviene nel mezzo del suono delle campane. Successivamente si terrà il ‘ballo della pupazza’ intorno a un grande falò, nella vicina piazzetta del paese”. Ad arricchire il programma anche due mostre di artisti locali. Gli alunni e le alunne della scuola media di Tornimparte hanno realizzato un progetto sull’ ‘Albero del maggio’, illustrato su alcuni cartelloni. Presente anche un’esposizione fotografica di immagini storiche della festa dedicata al Calenne. La notta tra domenica 30 e lunedì 1 maggio sarà allietata con balli e canti, pasta e vino caldo per tutti, mentre la classica e ormai tradizionale ‘ventresca ajiu zippu’, il cibo tipico dei carbonai di Tornimparte, non mancherà.

Foto: Vincenzo Gianforte, Giacomo Carnicelli, Anpi Tornimparte

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