“La Regione pretende dei pagamenti dei bolli auto da tutto il cratere del sisma 2009 facendo finta che non sia successo nulla. Facendo finta che dal 2009 al 2022 non sia passato nulla e chi, come me, ha pagato regolarmente, difficilmente potrà dimostrarlo. VERGOGNATEVI. Questa è una vessazione contro tutti gli aquilani”.

E’ uno dei tanti commenti apparti sui social relativi alle cartelle esattoriali mandate in questi giorni dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento del bollo auto del 2009 il cui ente creditore è la Regione. Da gennaio 2022 sono ripresi a decorrere infatti i termini di prescrizione dell’attività dell’amministrazione regionale, quale ente impositore, per il recupero della tassa automobilistica regionale non versata per l’annualità 2009 dai contribuenti residenti nei comuni di cui ai decreti del commissario delegato n°3 del 16 aprile 2009 e n°11 del 17 luglio 2009.

DI BENEDETTO:  “ASSURDO, COME VERIFICARE SE PAGAMENTO È STATO FATTO?”

“La prima riflessione che viene spontanea è come  sia possibile che si possa riscuotere un  tributo a distanza di ben quattordici anni, interviene in una nota il Consigliere regionale Americo di Benedetto.

“Sulla cartella, non preceduta da alcun atto o avviso per effetto di una legge regionale che consente di procedere direttamente con cartella, viene spiegato il perché il credito non si sarebbe  prescritto; tuttavia, a prescindere dalle interpretazioni più varie della complessa normativa post sisma, la  procedura adottata dalla Regione lascia un po’  perplessi almeno sotto due aspetti. Il primo come è possibile verificare a distanza di oltre dieci anni se il pagamento c’è stato?”, prosegue Di Benedetto.

“Il secondo, nella cartella è espressamente indicato che le istanze di annullamento in autotutela per prescrizione, non verranno riscontrate dall’Amministrazione regionale. Rispondere alle istanza di autotutela sembra non essere un obbligo  – aggiunge il consigliere -. Tuttavia, in un caso così particolare di riscossione  oltre  il decennio, a seguito di un evento che ha lasciato un segno indelebile sulla popolazione, fatto anche di auto e persone finite sotto le macerie, sarebbe stato certamente preferibile un atteggiamento della Regione più empatico rispetto a contribuenti che , almeno per la gran parte, non intendeva sottrarsi al pagamento né intendeva pagare cento o duecento euro in dieci anni”.

Contribuenti che a dicembre 2021, in coincidenza con la scadenza della virtuale centoventesima rata, avrebbero dovuto ricordarsi del versamento della tassa auto di circa dodici anni prima (!). Tutti devono pagare il dovuto. Ma tutti devono, ancor più se Pubblica Amministrazione, rispettare le norme dello Stato che non si possono interpretare a piacimento solo per coprire un’inerzia del soggetto accertante – conclude il consigliere regionale.,

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