“Il Ministero della Salute sbaglia interpretazione del Regolamento Europeo e vieta l’ingresso ai cani nei supermercati. Chiediamo intervento immediato al Ministro Schillaci”

Lo chiede la LAV, particolarmente arrabbiata all’indomani di una lettera inviata il 27 gennaio scorso dal neo Direttore generale igiene del Ministero della Salute Ugo Della Marta agli Assessorati regionali alla Sanità e già affissa negli scorsi giorni da alcuni supermercati nella quale sostanzialmente si decide il divieto di accesso dei cani in supermercati e negozi con vendita di alimenti, in piena contraddizione peraltro di una Nota del 3 agosto del 2017 della stessa Direzione Generale del Ministero che aveva fatto chiarezza sulla materia precisando che tutti i luoghi aperti al pubblico devono garantire l’accesso ad animali da compagnia, a meno che non sia dimostrato che il divieto non costituisca l’unico modo di evitare rischi di contaminazione per gli alimenti. Tra i luoghi aperti al pubblico rientrano supermercati e tutti gli altri esercizi di vendita al dettaglio di beni alimentari.

Anche nel 2014 con una Nota l’allora Direttore Generale Igiene e Sicurezza Alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute, Silvio Borrello, aveva chiarito che “la legislazione italiana ed europea vieta l’ingresso degli animali domestici esclusivamente nei luoghi dove si preparano, manipolano o conservano gli alimenti (come le cucine)” e che “nei supermercati e nei negozi di generi alimentari, fermo restando l’opportunità di offrire adeguate condizioni di attesa esterna dei cani, l’accesso degli stessi può essere consentito, alle dovute condizioni, unicamente nelle aree di esposizione degli alimenti protetti fino alle aree di cessione di prodotti preincartati”.

Una Direzione del Ministero richiama a quasi vent’anni di distanza un Regolamento europeo del 2004 che chiaramente parla solo e opportunamente, per tutti coloro che non sono autorizzati, anche umani, di non accedere nei luoghi di preparazione, trattamento e conservazione degli alimenti, confondendo quest’ultimo termine con esposizione e distribuzione, mentre in altri Paesi europei da sempre l’ingresso di persone con cani al seguito per l’acquisto di generi anche alimentari è del tutto pacifico e normale, da noi un emotivo divieto de facto viene diffuso anche in spregio, in assenza di norma nazionale né di divieto né di autorizzazione, a Regolamenti comunali e intelligenti decisioni di catene di supermercati che da tanti anni prevedono, con le dovute regole, la possibilità di accesso alle loro attività dei quattrozampe.

Per questo chiediamo il ritiro della Nota ministeriale e l’intervento chiarificatore e normativo del Ministro Schillaci.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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