“Suoni della danza e della devozione” il 17 dicembre a L’Aquila. Tra sacro e profano, un viaggio tra gli strumenti e i repertori tradizionali della Lucania, dalla piccola surdulina fino alle zampogne giganti.

L’AQUILA.  Uno degli strumenti musicali popolari maggiormente impiegati nel periodo invernale e natalizio è la zampogna. Sono tanti i tipi di zampogna presenti nelle tradizioni dell’Italia meridionale ed in particolare nel territorio della Lucania dove si trova una delle più straordinarie scuole legate alle zampogne e alle ciaramelle, ancora oggi fortemente rappresentata da illustri suonatori e costruttori, tra i quali anche numerosi giovani che negli ultimi anni hanno fortunatamente ripreso l’uso di questi strumenti.

Così, la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” nell’ambito del Progetto Speciale del Ministero della Cultura “Sulla devozione: musiche e danze in contesti rituali e festivi” ed in collaborazione con Squilibri editore, promuove l’evento con l’Ensemble di Zampogne Lucane in programma sabato 17 dicembre all’Auditorium del Parco con inizio alle ore 18, un concerto fortemente intonato al clima natalizio.

Il programma “Suoni della danza e della devozione” intende offrire un’ampia panoramica sul mondo della zampogna lucana, sia dal punto di vista della morfologia dello strumento che dei repertori musicali. Infatti verrà usata un’ampia gamma di strumenti per rappresentarne la varietà di tipologie e dimensioni delle zampogne tradizionali, alle quali si aggiunge anche la grande zampogna a chiave di 8 palmi (circa 2 metri), opera di Vincenzo Di Sanzo. Inoltre, verranno proposti brani musicali con surdulina e zampogna a chiave, tipici della zona del Pollino, le musiche per zampogna a chiave e ciaramella tipiche della Val d’Agri, fino ad arrivare alle grandi formazioni di ance doppie usate in occasione dei pellegrinaggi mariani.

Ogni brano sarà introdotto da Nicola Scaldaferri, virtuoso della zampogna ma anche docente di Etnomusicologia all’Università di Milano ed autore di studi di grande importanza sulle musiche di tradizione orale della Basilicata, tra i quali il fondamentale volume Nel paese dei cupa cupa. Suoni e immagini della tradizione lucana: un riferimento ideale per il concerto, dato che rappresenta la più ampia ricognizione mai realizzata sulle musiche di tradizione orale della Basilicata. Con Scaldaferri sono sul palco lo stesso Vincenzo Di Sanzo insieme a Alberico Larato, Quirino Valvano e Mauro Venezia.

Tra sacro e profano, un viaggio tra gli strumenti e i repertori tradizionali della Lucania, dalla piccola surdulina fino alle zampogne giganti.

Ingresso Libero.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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