PRIMI SUCCESSI LEGATI AI CONTATTI TRA BUYERS ED IMPRESE NELLA TRE GIORNI CHE SI È CONCLUSA DOMENICA ALL’AQUILA
L’AQUILA – Calato il sipario, domenica sera, della prima edizione della Fiera internazionale dei tartufi d’Abruzzo, già si raccolgono i primi frutti degli incontri business-to-business tra i produttori regionali e i buyers operanti nei mercati esteri strategici, tra cui Emirati arabi uniti, Qatar, Belgio, Finlandia e Francia, presenti nella tre giorni al parco del Castello a L’Aquila. Sono già infatti numerosi gli accordi commerciali portati a termine e in corso d’opera.
Una testimonianza e una conferma arrivano in tal senso dal giovane imprenditore aquilano Michele Amicosante, titolare dell’impresa, nata solo ad aprile scorso, Oro nella terra, una delle 32 coinvolte nei business-to-business.
“La tre giorni della fiera ha rappresentato per noi una straordinaria occasione per farci conoscere e per stringere relazioni commerciali con buyers che operano in mercati importantissimi e strategici – spiega Amicosante -. Per quello che riguarda la mia attività, si sono aperte importanti opportunità in particolare con il Qatar, e il buyer con cui ci siamo a lungo confrontati si è detto pronto ad effettuare a breve un primo ordinativo”.
Del resto uno degli obiettivi principali della prima Fiera internazionale dei tartufi d’Abruzzo, promossa dalla Regione Abruzzo in particolare dall’Assessorato alla Agricoltura guidato dal vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, attraverso l’Azienda regionale attività produttive (Arap), nel suo ruolo di soggetto attuatore, è stata quella di restituire ai tartufi bianchi e neri, di ben 9 varietà, il posto di eccellenza che meritano, favorendo il processo di internazionalizzazione e consolidando un brand e una immediata e riconoscibile identificazione con il territorio di produzione, come avviene ad esempio con il celebrato tartufo di Alba in Piemonte. Tutto questo in un territorio come l’Abruzzo che è il secondo produttore in Italia per il tartufo nero.
“Ciò che ci incoraggia – racconta ancora Amicosante – è che i buyers hanno molto apprezzato la qualità della materia prima, in particolare in termini di profumazione, ed anche i prodotti trasformati, come le salse tartufate. Anche gli stand nella tre giorni della fiera sono stati per me e per i miei colleghi un prezioso momento di promozione. Oltre a vendere un buon quantitativo di prodotto abbiamo avuto modo di farci conoscere a nuovi potenziali clienti, che non ci conoscevano e non sapevano dove erano i nostri punti vendita”.
L’evento ha visto la presenza al parco del Castello all’Aquila di oltre 60 imprese che hanno esposto in oltre 40 stand, con degustazione di piatti a base di tartufo, simulazione di cerca e cavatura del tartufo, masterclass con gli allievi delle scuole alberghiere abruzzesi, show cooking con gli chef Flora Merucci, di Campli, con lo stellato aquilano William Zonfa, e il siciliano trapiantato a Dubai Alessandro Miceli, nominato ambasciatore delle eccellenze enogastronomiche negli emirati Arabi uniti, Anthony Andaloro, blind chef a cinque stelle d’oro, non vedente, protagonista con l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, (Uic) dell’evento “Mani in pasta”, con i partecipanti che hanno degustato bendati e “al buio”, un carpaccio di manzo con tartufo, misticanza, scaglie di grana e melograno.
“Ringraziamo davvero di cuore la Regione Abruzzo e l’assessore Imprudente, oltre all’Arap, che ci stanno aiutando concretamente nella sfida non facile, per i piccoli produttori della conquista di nuovi mercati, aspetto fondamentale per la crescita dell’intero settore e di una filiera da costruire e consolidare sul territorio. L’Abruzzo deve trarre il massimo profitto e gratificazione dal suo straordinario tartufo, e non più, come avveniva in passato, limitandosi a venderlo all’ingrosso ad aziende provenienti da altre regioni. L’organizzazione della fiera è stata impeccabile tanto che non sembrava di partecipare ad una prima edizione ma ad un evento già consolidato e rodato”, conclude Amicosante.