L’AQUILA – Via libera del consiglio all’atto deliberativo, illustrato in aula dall’assessore alla Ricostruzione e alla Pianificazione Pietro Di Stefano, contenente “Disposizioni e criteri interpretativi per la riqualificazione urbana del centro storico”. “Si tratta di un atto deliberativo – ha spiegato l’assessore Di Stefano – volto a favorire la riqualificazione del centro storico del capoluogo e, nello stesso tempo, a fornire agli uffici competenti un utile strumento per lavorare in maniera piu’ snella, efficace ed efficiente. Abbiamo chiesto piu’ volte – ha proseguito l’assessore – norme certe cui fare riferimento.

Non le abbiamo avute e, pertanto, abbiamo deciso di provvedere da soli, nell’interesse dei cittadini e del processo di ricostruzione”. “Il Piano regolatore generale – si legge in delibera – prevede, nel tessuto storico del capoluogo, due distinti ambiti, quelli che prevedono interventi di restauro conservativo e quelli che prevedono invece interventi di risanamento. Nel primo caso sono previsti la conservazione integrale e il ripristino dei valori originari, nel secondo la conservazione o il ripristino degli elementi esterni, ossia pareti e coperture, nel loro insieme. In entrambi i casi viene asserita la possibilita’ di effettuare interventi di ripristino dell’intero involucro dell’edificio previa demolizione.

Il Consiglio comunale aveva gia’ fornito un’interpretazione in merito, nel 2011, ribadendo che l’esigenza della demolizione debba essere dettagliatamente documentata, o determinata da esigenze statiche, e solo per ricostruire edifici fedelmente simili a quelli esistenti. In coerenza con tale interpretazione – prosegue il testo della delibera – al fine di garantire la valorizzazione del tessuto urbano storico e l’innalzamento dei livelli di sicurezza dell’edificio, gli interventi nel centro storico del capoluogo devono prevedere la conservazione o il ripristino integrale dei volumi esistenti e dei principali elementi architettonici e, specificamente, dovranno preservare la configurazione architettonica, la copertura originaria, gli elementi tipologici originari, come ingressi su strada, androni e porticati, volte e solai originari, oltre a numero, tipo, collocazione e dimensioni delle aperture e degli elementi decorativi.

Sono ammesse variazioni alla struttura portante, utilizzando tecniche compatibili con quelle originarie, in ossequio alle conoscenze antisismiche, nei casi di demolizione e ricostruzione di parti crollate, condizioni di danno o vulnerabilita’ certificati e superamento del limite di convenienza economica. Consentito altresi’ il superamento delle barriere architettoniche. Stante, inoltre, la possibilita’, per il Comune dell’Aquila, di introdurre specifiche disposizioni volte alla demolizione e alla ricostruzione di edifici in cemento armato o comunque ritenuti incongrui, la relativa ricostruzione puo’ prevedere nuove soluzioni tipologiche costruttive, in ossequio alle attuali conoscenze antisismiche, sempre nel rispetto del carattere storico.

Il Comune, in particolare, favorisce interventi volti alla riqualificazione dell’abitato e ad un piu’ corretto inserimento dell’edificio nel contesto storico di appartenenza, sempre in coerenza con gli indirizzi forniti dal Piano di Ricostruzione e nel rispetto della coerenza storico architettonica, da valutare congiuntamente con la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici”. Approvato un emendamento, presentato dal consigliere Vincenzo Vittorini, capogruppo di L’Aquila che Vogliamo, finalizzato a introdurre nel testo della deliberazione indicazione precise e stringenti circa l’obbligo di innalzare i livelli di sicurezza sismica. “Un parametro che – ha aggiunto l’assessore Di Stefano – verra’ inserito anche nel nuovo Regolamento edilizio”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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