L’AQUILA – Individuati e denunciati dalla polizia dell’Aquila gli uccisori di un bovino. il macabro ritrovamento dell’animale squartato e sgozzato aveva destato scalpore nella comunità aquilana: si tratta di 2 ventenni aquilani.

I due responsabili erano venuti a conoscenza che una trentina di animali era al pascolo nella zona di “Vallesindola”, bosco di Pineta Cardone, località Bagno Grande (L’Aquila) e hanno deciso di ucciderne uno per procurare carne da consumare in famiglia.

Nella tarda serata del 21 marzo scorso, armati di una carabina calibro 22, a uso sportivo, di proprietà di uno dei due giovani e di una torcia, hanno raggiunto la località, hanno scoperto l’animale, lo hanno ucciso sparandogli un colpo in fronte per poi recidere l’arteria giugulare in modo da provocarne il dissanguamento.

Sul posto stesso hanno cominciato a fare a pezzi l’animale, tagliando i quarti anteriori e posteriori, più di 100 chili di carne, ma non riuscendo a portarlo via tutto, finito per incastrarsi sotto alle piante. Le parti asportate sono state caricate in macchina e i due si sono dileguati.

Qualche giorno dopo, in attesa di lavorare la carne (la spalla e la coscia destra asportate), nascosta in una cantina dell’abitazione di uno dei due, sita nel paese vecchio di Bagno Grande, però, apparsa la notizia sui quotidiani, si sono spaventati e hanno gettato quanto asportato fra i rovi in campagna.

La proprietaria del bestiame chiamava la polizia e il veterinario dell’Asl che, giunto sul posto per le procedure di smaltimento della carcassa, ha constatato il decesso dell’animale attribuendolo a un colpo verosimilmente prodotto da una pistola e riscontrando, oltre al foro in regione frontale, una ferita longitudinale da taglio dietro la mandibola e l’asportazione delle carni.

La padrona dei bovini ha trovato e consegnato alla Volante, intervenuta sul posto, una ricevuta di una ricarica telefonica.

Da qui sono partite le indagini degli agenti della squadra Mobile, che sono risaliti all’intestataria della scheda, una cittadina rumena sposata con un italiano, la cui sim card era stata utilizzata dal figlio, ventenne aquilano, disoccupato.

Il giovane è stato la mente e l’autore materiale del reato, nonché il possessore dell’arma, una carabina calibro 22.

Egli ha giustificato il suo gesto come il voler contribuire alle necessità familiari in questo momento di crisi economica, mentre l’altro giovane, anch’egli ventenne residente a Bazzano e disoccupato, illuminava la zona del pascolo con la torcia.

I due individuati sono stati denunciati dal personale della squadra Mobile per uccisione di animali in concorso e porto illegale di arma comune da sparo.

Oltre alla carabina, è stato sequestrato pure un fucile da caccia semiautomatico calibro 12, entrambi di proprietà del padre del giovane di Bagno.
La mucca, una ibrida maremmana, portava in grembo un vitellino, anche lui morto. Un danno per gli allevatori di circa 3.000 euro, tra la perdita della mucca gravida e le spese per lo smaltimento che sarà a loro carico.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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