L’AQUILA – E’ durato poco il mistero della reliquia di Papa Karol Wojtyla, trafugata la scorsa settimana dal santuario di San Pietro della Ienca. Da quanto appreso da aquilaTv, il pezzo di stoffa bagnato del sangue del Papa, sarebbe stato ritrovata a L’Aquila dalla polizia, vicino al Sert di Collemaggio. 

La polizia ha fermato due persone di 23 e 24 anni che avrebbero confessato il furto. Sono stati loro ad indicare dove si trovava la refurtiva, nell’ex ospedale psichiatrico di Santa Maria di Collemaggio.

L’ampolla, con un minuscolo pezzettino di stoffa intriso del sangue del Beato Giovanni Palo II, non sarebbe ancora venuta fuori mentre e’ stato ritrovato, seppellito nei pressi del Sert, il crocifisso rubato nella stessa occasione.

Il racconto dei due fermati, ai quali intanto se n’e’ aggiunto un altro, presunto complice, e’ molto frammentario, costellato da molti ‘non ricordo’. Di certo gli indagati hanno sostenuto di essersi disfatti della reliquia gettandola, ma non sanno indicare esattamente dove. Pertanto le perquisizioni si sono estese nelle abitazione degli amici, nei garage e nelle zone che maggiormente frequentano.

Sul furto della reliquia del Beato Giovanni Paolo II la pista giusta era, dunque, quella privilegiata inizialmente dai carabinieri. Infatti i militari dell’Arma, coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Savino Guarino, subito dopo la profanazione avevano ipotizzato la pista locale.

Un furto commesso da balordi che non conoscevano il reale valore della reliquia. Gia’ da lunedi’ mattina piu’ di cinquanta uomini erano stati mobilitati per rastrellare campagne, stradine e casolari che circondano il santuario di San Pietro della Ienca, alle falde aquilane del Gran Sasso, e indagini erano in corso anche su personaggi noti alle forze dell’ordine.

Dal questore, complimenti a investigatori

Il questore dell’Aquila Vittorio Rizzi si e’ complimentato con gli investigatori impegnati nelle indagini sul furto della teca che conteneva la reliquia di Papa Giovanni Paolo II, custoditi presso il santuario di San Pietro della Ienca. “Una risposta cosi’ immediata ad un furto che ha offeso le coscienze dei cittadini aquilani – afferma – e’ stata resa possibile grazie al serrato lavoro della magistratura e degli investigatori della polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri. Il costante lavoro di intelligence svolto dagli inquirenti – prosegue Rizzi – ha consentito di sviluppare in pochissimi giorni un’attivita’ investigativa mirata e coordinata che ha portato a fare piena luce su quanto accaduto. Un sincero plauso va al dott. Maurilio Grasso e a tutto il personale della squadra mobile che ha ancora una volta svolto un eccellente lavoro investigativo”.

I COMPLIMENTI DEL PROCURATORE CAPO CARDELLA

Il Procuratore Capo della Repubblica di L’Aquila Fausto Cardella, si è complimentato con il Questore Vittorio Rizzi per il brillante esito dell’attività info-investigativa che ha portato in tarda mattinata a ritrovare il crocefisso e la teca che conteneva la reliquia di Papa Giovanni Paolo II, custoditi presso il santuario di San Pietro della Ienca.

“Un così significativo risultato – ha detto il Procuratore Capo – si deve all’ottimo lavoro degli investigatori della Squadra Mobile aquilana, e al coordinamento informativo tra gli organi investigativi impegnati nelle indagini.  La riuscita dell’operazione è la conferma della sintonia che c’è all’Aquila tra la Magistratura e i  Servizi di polizia giudiziaria, e devo complimentarmi con il Sostituto Procuratore David Mancini  per l’ottimo di lavoro di coordinamento delle indagini che hanno consentito alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri di fare piena luce sui fatti”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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