L’AQUILA – “Non un solo euro e’ stato distratto per fini personali e presto sara’ dimostrato”. Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi commentando l’inchiesta della magistratura di Pescara che ha messo sotto inchiesta, per truffa peculato e falso ideologico 25 politici tra cui lo stesso governatore, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e altre 23 persone tra consiglieri e assessori.

L’inchiesta e’ relativa a presunti indebiti rimborsi spesa per un totale di circa 80 mila euro, stando agli accertamenti degli inquirenti, i pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio. Il presidente tiene a sottolineare di non aver “causato alcun danno alla Regione Abruzzo.

Questo deve essere chiaro. Anzi, in questi anni – afferma – Giunta e Consiglio hanno fatto un lavoro straordinario in condizioni difficilissime. Le questioni legate alla mia sfera personale privata, che ho voluto ammettere per lealta’, non mi hanno condizionato in alcun modo nelle scelte di governo.

Oggi – prosegue – sono in grado di dire che restituisco agli abruzzesi una regione migliore. I giudizi a volte severi, le disapprovazioni ma anche le tante e sentite manifestazioni d’affetto e di vicinanza che mi hanno sommerso in questi giorni, alcune anche inaspettate, – osserva infine il presidente – mi danno ancora piu’ forza e piu’ determinazione per condurre una campagna elettorale che, se queste sono le premesse, sara’ una vera battaglia che condurro’ con tutte le mie energie e con a fianco tutto il popolo di centrodestra”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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