L’AQUILA – Anche il Gruppo Consiliare da noi costituito (Gianni Padovani e Antonio Nardantonio), il PSI, si associa al coro di voci più ponderate e sensate, al pensiero di coloro che, lungi dal desiderio di strumentalizzare una situazione, giustamente definibile grave e scandalosa, per meri fini politici, personalismi o vendette senza curarsi di chi alla lunga andrà a pagarne lo scotto più alto, ovvero la nostra città, trovano ancora la lucidità in mezzo al vespaio caotico scatenato in questi giorni dal caso Tangenti, di ritenere controproduttive, se non addirittura dannose le eventuali dimissioni del Sindaco Massimo Cialente. Siamo anche noi dell’idea che il Primo Cittadino aquilano non debba dimettersi, rinnovando allo stesso la nostra fiducia, così come al Rappresentante in Giunta del PSI (Giancarlo Vicini) che si è sempre adoperato in modo utile, efficace e trasparente nelle mansioni spettanti, estraneo, offeso ed oltraggiato, così come il nostro Sindaco, dalla
discussa presunta condotta di quanti, con scelte scellerate, hanno permesso ai riflettori locali, nazionali (e non solo!) di puntarsi prepotentemente su una realtà già di per se tortuosa e difficile: la Ricostruzione. Scontato, sebbene doveroso, ribadire anche dal nostro canto come lo scandalo delle Tangenti avrà, al di là del demerito e delle ripercussioni etiche, professionali ed umane sul capo dei vari presunti protagonisti, quello assai più dannoso di appesantire il “braccio di ferro” che da anni si sta consumando tra la nostra Amministrazione ed il Governo per la concessione dei fondi. Un punto a loro vantaggio, a favore di quanti aspirano a ridurre sempre più l’elargizione di quelle risorse economiche indispensabili per finanziare la Ricostruzione post-sisma e le Attività produttive dell’Aquila. Ecco un esempio alquanto esplicativo di cosa voglia significare l’antica massima logora di uso:” darsi la zappa sui piedi!”. Una zappata che costerà cara,
purtroppo, anche all’incolpevole città dell’Aquila, anche alla credibilità di quanti ogni giorno pongono al servizio dei cittadini e del capoluogo abruzzese la propria attività di Amministratori con onestà, dedizione e sacrificio, anche all’immagine del post-sisma dinanzi al giudizio dell’informazione Nazionale, Europea, Mondiale.
Circostanza deplorevole ed imbarazzante che a parer nostro necessita di immediati argini capaci di contenere le conseguenze più pericolose che il caso Tangenti rischia di trascinarsi dietro, che richiede con urgenza di tornare ad operare coesi per far si che lo scandalo emerso non rischi di produrre frutti ancor più amari. Circostanza che abbiamo il dovere di affrontare repentinamente in nome dell’onestà di coscienza e del rispetto che noi tutti dobbiamo all’Aquila, per poter presto voltar pagina relegando l’episodio ad una triste, ma isolata, parentesi stonata del percorso della Ricostruzione. Dimettersi, per noi, sarebbe per Massimo Cialente l’ammissione di COLPE che di fatto egli non ha, considerando che la sua persona non è in
alcun modo stata investita dalle indagini, e questo è un fatto assolutamente centrale, il fulcro delle discussioni vive in queste ore, il cuore di quella decisione che di qui alle prossime ore il primo cittadino si è riservato di annunciare.
Altra e ben diversa faccenda sono poi le responsabilità politiche, evidenza che dovrebbe palesare quanto sia impellente la necessità di alzare l’asticella del controllo tanto in relazione al settore delle scelte politiche, quanto in merito all’immediata introduzione del “Piano anti-corruzione” incentrato sulla turnazione periodica prevista non soltanto per i Dirigenti comunali, ma anche per RUP e funzionari. Anni di impegno, di lotte, di piccole e grandi conquiste, non possono essere depennati in un istante per colpe, tra l’altro, facenti capo ad altre presunte personalità alle quali di certo erroneamente è stata attribuita una credibilità non ricambiata dai fatti. Ugualmente azzerare la Giunta, possibilità contemplata in queste ore, non servirà a risolvere la questione, ma soltanto a ripartire da zero, dove per “ripartire da zero” intendiamo annullando il lavoro svolto dal 2009 ad oggi.
In conclusione un solo auspicio da parte del PSI: che qualunque sia l’esito di questa brutta pagina di cronaca politica aquilana, qualunque sia la scelta del nostro Sindaco, qualunque sia il futuro prossimo della nostra Amministrazione, non sia L’Aquila ad uscirne ancora una volta principale “Vittima Innocente!”

Gianni Padovani (Capogruppo PSI al Comune dell’Aquila)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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