L’AQUILA – “Ho ragionato da solo questo pomeriggio ed ho capito che dovevo anticipare i tempi” Sono le prime parole con cui Massimo Cialente rassegna le sue dimissioni. “Rimanere qui diventa un guaio, hanno vinto gli altri”.

Non si riferisce solo ai politici ma a quelli che lui definisce, sia pure indirettamente, “interessi nascostii”.

“Sono indignato io per ciò che è accaduto – dice ancora –  mi metto nei panni di un normale cittadino. Io  avrei agito come lui”. Ed ha aggiunto: “Non ho avuto segnali a nessun livello, mi dimetto, ovviamente dopo aver verificato se si può rivotare a maggio. Ma ormai il dato è tratto, ho deciso di andarmene. Hanno vinto gli altri (quelli che vogliono mantenere la déregulation della ricostruzione ndr), ho perso io”

Il Sindaco adesso avrà 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni. Se entro il 22 gennaio non verranno ritirate, le elezioni comunali si terranno il 25 maggio in concomitanza delle elezioni regionali e europee.

“In fondo è stato lo stesso ministro Trigilia a dimettermi – ha proseguito – quando, in un’intervista il 9 gennaio, ha detto: “il Comune dell’Aquila non chieda più soldì” e, nello stesso giorno, in una riunione con il rettore dell’università aquilana, ha parlato di piano di rilancio dell’ateneo e di piano regolatore della città, senza la presenza del sindaco E senza rappresentanti del comune”

“Mi sono convinto – ha detto ancora Massimo Cialente –  che ad oggi non sono più utile a questa città, ma posso diventare addirittura un ostacolo alla sua ripresa, ditemi voi se vado da Enrico Letta mercoledì, cosa devo fare? Cosa devo dire? Devo passare mezz’ora per dirgli e giustificarmi sule vicende che hanno messo in mezzo la mia famiglia, raccontargli come ho riscostruito casa mia, oppure come è stata ricostruita quella di mia cognata?”

Dopo aver rilevato che negli attacchi alla sua persona, c’è stato un salto di qualità, come le due pagine di questa mattina sul quotidiano IL Fatto commenta:” non posso essere al centro della cronaca senza aver avuto nessun avviso di garanzia.

La verità è che è cambiato il clima e si è deciso che in questa città si può fare in meno di me”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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