L’AQUILA – Per la Curia aquilana non sarà un bel Natale. La sorpresa, assai amara, gliel’ha fatta la Procura attraverso l’attività di indagine portata avanti dagli agenti della Squadra mobile e dai militari del Nucleo di polizia Tributaria delle Fiamme gialle che indagano su un presunto giro di corruzione tra Curia, Mibac e imprenditori sui puntellamenti e ristrutturazione più in generale del patrimonio immobiliare di proprietà della Chiesa, gravemente danneggiato a seguito del terremoto.

Corruzione, truffa aggravata ai danni dello Stato e turbativa, con questi reati i pm Mancini e Picardi hanno iscritto nel registro degli indagati il parroco delle Anime Sante, don Daniele Pinton, di 40 anni di Giussano (Milano), da anni residente all’Aquila, sacerdote molto conosciuto e stimato, già direttore e docente presso l’Istituto per le scienze religiose dell’Aquila e già collaboratore di monsignor Giuseppe Molinari.

Altro «colpo» inferto alla Diocesi, riguarda Augusto Ippoliti di 22 anni di Avezzano, collaboratore del vescovo Ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole, presidente del Consorzio «Madonna delle Grazie» e «Sant’Emidio», entrambi controllati appunto dalla Curia. Anche Ippoliti risponde delle stesse accuse mosse a Pinton. Altra figura di spicco che emerge dalle carte della procura è quella dell’ex vice Commissario per la ricostruzione Luciano Marchetti, accusato insieme a Filippo Marchetti e a Giuseppe Di Girolamo di 59 anni di Chieti di turbativa d’asta.

La lista vede tra gli indagati per turbativa anche la dipendente della Soprintendenza ai beni architettonici, Alessandra Mancinelli di 55 anni di Avezzano. Con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e truffa aggravata è stato indagato anche il noto imprenditore aquilano Graziano Rosone di 49 anni dell’Aquila, con un passato da dirigente nella società calcistica dell’Aquila calcio. Con le stesse accuse figura anche Andrea Giampaolo di 42 anni di Cepagatti, residente ad Alba Adriatica ed infine Aureliano Romiti di 44 anni di Roma, residente a San Vincenzo Valle Roveto.

IL SISTEMA – Costoro secondo l’accusa a vario titolo hanno posto in essere condotte illegali nelle opere di messa in sicurezza e ristrutturazione dei beni di proprietà della Curia a partire dalle Anime Sante, dal Duomo, passando per l’altro simbolo aquilano, la chiesa di Santa Maria Paganica. Le indagini non sono concluse. Infatti ad ottobre i pm hanno chiesto e ottenuto una proroga per consentire agli uomini della Mobile diretti da Maurilio Grasso e ai finanzieri del comandante Castrignanò di portare più in profondità il lavoro di indagine iniziato oltre un anno fa. I due Marchetti, la Mancinelli ed il Di Girolamo risultato iscritti sul registro degli indagati dal mese di febbraio di quest’anno, gli altri il mese successivo. A riprova che le indagini sono lontane dal concludersi proprio le perquisizioni di tre giorni fa compiute dagli investigatori presso la Curia, il Mibac ed abitazioni private dove è stata portata via parecchia documentazione. Gli indagati hanno sostenuto non soltanto la bontà del loro operato ma anche che i lavori oggetto dell’inchiesta sono ben lontani dall’essere realizzati.

(IL MESSAGGERO)

Articolo di Marcello Ianni

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